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Relazione della Ferrata Severino Casara che collega il versante orientale con quello occidentale sotto Cima Dodici (Croda dei Toni) nelle Dolomiti di Sesto. Itinerario d'alta montagna molto impegnativo e faticoso se percorso in giornata. Itinerario esposto ma senza difficoltà tecniche di rilievo nei tratti attrezzati. Passaggi in un ambiente spettacolare al cospetto di alcune tra le cime dolomitiche più imponenti e ardite.
Il punto di partenza dell'itinerario è l'albergo Dolomitenhof in Val Fiscalina raggiungibile in direzione sud - destra se si giunge da Sesto - da Moso in Val Pusteria. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
E' possibile intraprendere il percorso anche partendo da Sud in Cadore (Auronzo). Tuttavia il sentiero sale molto ripido e l'itinerario da Pian della Velma risulta chiuso per frane (2017). Eventualmente prendere contatto col Rifugio Carducci per aggiornamenti sull'agibilità del percorso.
Partiti dal parcheggio presso l'albergo (1454 m) seguiamo l'ampia carrareccia (segnavia 102) che prosegue in direzione sud. Seguiamo le indicazioni per il Rifugio al Fondo Valle (1548 m - 30' dalla partenza) che raggiungiamo in breve risalendo la parte bassa della Val Fiscalina. L'escursione cambia da questo punto. Seguiamo sempre su segnavia 102 in direzione sud ovest fino a un bivio dove terremo la sinistra imboccando il sentiero 103 in direzione sud-est con indicazioni per il Rifugio Comici. Il sentiero corre sulla sinistra orografica della Val Fiscalina Bassa facendoci guadagnare costantemente quota in un ambiente sempre più imponente e dolomitico. Vale la pena indicare la cresta sul versante opposto della Val Fiscalina dove si sviluppa la Ferrata Strada degli Alpini. Proseguiamo lungo il sentiero 102 fino a raggiungere con fatica ma senza difficoltà il Rifugio Comici (2224 m - 2h 30' dal parcheggio). Il Rifugio Comici sarà raggiunto al rientro e il tratto di avvicinamento appena percorso sarà percorso anche a ritroso al rientro.
Proseguiremo ora in un ambiente stupendo in direzione del Rifugio Carducci. Teniamo il sentiero 103 che procede in direzione sud con l'imponente parete nord Cima Dodici (Croda di Toni) dritto davanti a noi. Il sentiero 103 inizialmente in leggera discesa risale verso sinistra fino a raggiungere Forcella Giralba (2431 m) dove scenderemo in direzione del Rifugio Carducci e della Val Giralba mentre a destra noteremo Forcella Croda dei Toni punto da cui faremo rientro al termine della Ferrata Casara. La discesa avviene per vallone detritico senza particolari difficoltà e raggiungiamo il Rifugio Carducci (2297 m - 1h dal Rifugio Comici - 3h 30' totali), punto di partenza del nostro itinerario segnalato come Sentiero 107 "Sentiero Attrezzato Severino Casara".
Dal Rifugio Carducci seguiamo le indicazioni per il sentiero 107 e poco sopra il rifugio iniziano le attrezzature metalliche. Inizialmente percorriamo un'esile cengia su fondo detritico e a tratti sdrucciolevole che corre lungo la parete sud est della Croda de Toni. La cengia si percorrere alternando tratti attrezzati e tratti di solo sentiero fino al bivio a Forcella Maria (2351 m - 45' dal Rifugio) tra il vecchio tracciato 107 (chiuso per frane) e la recente via ferrata. Le attrezzature ora ci conducono su un esposto tuttavia non difficile traverso verso sinistra che ci conduce a un primo ponte sospeso. Il ponte ha la fune sul lato sinistro e ampie e stabili traversine di legno per i piedi rendendo il suo passaggio emozionante ma non difficile né esposto. Passato il ponte continua l'attraversamento in orizzontale aggirando uno spigolo su un esile cengia che continua anche sul versante opposto. Proseguiamo lungo la cengia senza guadagnare né perdere significativamente quota sebbene alcuni tratti con leggeri balzi rocciosi attrezzati con solide staffe e cambre siano presenti.
Verso la metà dell'itinerario gradualmente aggiriamo lo spigolo sud e iniziamo a incamminarci in direzione nord ovest su tratti di cengia sempre attrezzati, non difficili ed esposti sulla scoscesa Val Gravasecca e tratti di più semplice sentiero anche non attrezzato non difficile ma su terreno in alcuni punti friabile e insidioso. Dopo alcuni minuti più semplici raggiungiamo nuovamente la bastionata rocciosa sotto la quale si sviluppa la nostra cengia. Percorriamo un tratto su una ripida rampa con il cavo alla nostra destra al termine della quale risaliamo un breve salto e riprendiamo il percorso su cengia. Proseguiamo senza apparenti difficoltà fatta eccezione per l'esposizione nei tratti non protetti e ci portiamo sotto un tetto roccioso molto caratteristico dove è presente il passaggio chiave della via.
Proseguiamo sotto il tetto roccioso in forte esposizione sul versante sinistro fino a raggiungere un angusto passaggio da fare a carponi (Passo del Gatto). Il passaggio di per se scomodo ma non difficile risulta emozionante per l'esposizione sul versante sinistro. Completiamo il passaggio e usciamo da questo tetto su una breve serie di roccette a cui segue una nuova cengia. Aggiriamo uno spigolo e dritto a noi circa 200 metri più in alto Forcella de l'Agnel meta della ferrata che, a discapito dell'apparenza, risulterà ancora lontana.
La ferrata svolta bruscamente a destra con la quale risaliamo una serie di piacevoli roccette dove sarà possibile proseguire arrampicando. Guadagnati questi metri piuttosto in verticale proseguiamo verso l'interno di una gola fino a intravedere un ponte sospeso al termine di una cengia. Il ponte è strutturato molto bene con ampie traversine in legno e, rispetto al precedente fune anche lato sinistro ad aumentarne la stabilità. Rispetto al precedente tuttavia è più esposto e il salto verticale sotto di noi è di un paio di centinaia di metri. Passiamo sul versante opposto della gola, saliamo un breve salto con l'ausilio di due pioli e proseguiamo lungo una cengia che esce dalla gola. Proseguiamo sulla cengia fino a intraprendere un tratto di discesa su fondo instabile in direzione del canalone.
Questo tratto attualmente compie una deviazione con corde alpinistiche verso l'alto per aggirare una frana che nel 2017 ha parzialmente distrutto la ferrata che formalmente risulta chiusa. Questo tratto nelle attuali condizioni è difficile e richiede esperienza - assolutamente da non sottovalutare. Vedi "Note" sotto.
Raggiunto il canalone dovremo risalire il ripido ghiaione che ci conduce son alcuni sporadici segni bianco rossi al Bivacco De Toni con la sua spartana costruzione rossa e pochi metri più in alto alla Forcella de l'Agnel (2490 m - 2h 30' dal Rifugio Carducci - 6h totali).
Per completare l'itinerario ad anello fino al Rifugio Comici dovremo raggiungere la Forcella de Toni attraversando a mezzacosta la parete occidentale della Croda de Toni. Inizialmente perdiamo quota dalla forcella lungo un ripido canalone con esile traccia e terreno piuttosto franoso. Scesi circa un centinaio di metri proseguiamo a mezzacosta e ignoriamo le due tracce che in punti distinti scendono in Val del Marden verso Giralba. Proseguiamo verso nord fino a un'insellatura in cui - dipende dagli anni e dal punto della stagione è presente un nevaio. Una fune ci aiuta a metterci in sicura, risalire la sella detritica e salire alcuni metri oltre. Ci alziamo alcuni metri e iniziamo a percorrere una cengia detritica prima e un tratto di sentiero in cresta (ampia) fino a raggiungere la Forcella dei Toni (2524 m) dove una palina e un cartello giallo ci indicano di aver terminato il sentiero 107 Ferrata Severino Casarà (1h da Forcella de l'Agnel - 7h totali).
Raggiunta Forcella Croda dei Toni (2524 m) iniziamo la lunga discesa e il rientro al parcheggio. Alla forcella scendiamo sul ghiaione detritico che verso destra scende sotto la parete nord della Cima Dodici. Dopo pochi metri di ripida discesa ignoriamo due tracce di sentiero che corrono in direzione est verso destra. Queste tracce si collegano al sentiero percorso all'andata che sale a Forcella Giralba. Noi proseguiamo in discesa passando sotto le ripide bastionate del Collerena e dopo un tratto a mezzacosta vediamo il Rifugio Comici a destra. Lo raggiungiamo e da quel punto restiamo sul sentiero 103 che a ritroso per il sentiero dell'andata che ci riconduce al parcheggio (3h da Forcella dei Toni - 10h totali).
Suggeriamo di percorrere la Ferrata Severino Casara in questo verso principalmente per percorrere in salita il ripido e scivoloso tratto tra il termine della ferrata e Forcella de l'Agnel e Bivacco De Toni. Questo ripido tratto è insidioso per la quantità di materiale detritico poco stabile e per l'azione dell'acqua e delle slavine che lo ha reso scivoloso. Fatta questa precisazione la ferrata è percorribile in entrambi i versi. L'attrezzatura è recente e in ottimo stato di manutenzione
La Ferrata Severino Casera non offre passaggi tecnicamente di elevata difficoltà ma l'ambiente di alta montagna, l'esposizione il lungo itinerario ed elevato dislivello la rendono un'escursione molto impegnativa e difficile. Dovremo prestare attenzione al tratto che collega Forcella de l'Agnel e Forcella Croda dei Toni in caso di nebbia o nuvole basse siccome dovremo individuare l'attacco delle funi che ci aiuteranno a passare il nevaio presente anche in stagione inoltrata. Il nevaio è assicurato da una fune e per questo si potrebbe valutare di percorrerlo anche senza ramponi sebbene per una maggiore sicurezza possa convenire averli con sé.
La Ferrata Severino Casara è stata soggetta a una grossa frana nel 2017 staccatasi dalla Torre Witzenmann rendendo inagibile la ferrata obbligando a fare rientro senza proseguire. La frana si è staccata colpendo gli ultimi metri di ferrata sul versante della Forcella de l'Agnel. E' stata messa parzialmente in sicurezza (funi alpinistiche) a Luglio 2017 ed è auspicabile che venga completamente mezza in sicurezza già per la stagione successiva. Per l'effettivo stato delle cose e la percorribilità della via, si consiglia di prendere contatti con i Rifugio Comici e Carducci.
La Ferrata che collega il Rifugio Carducci col Bivacco De Toni è relativamente recente. La sua inaugurazione risale al 2015. La ferrata è dedicata alla memoria dell'alpinista vicentino Severino Casara. Casara fu un personaggio, come ne esistono diversi nella storia dell'alpinismo, controverso. Ammirato e criticato per la vicenda della parete nord del Campanile della Val Montanaia dove Casara sostiene di averne salito gli strapiombi. La salita venne contestata a più riprese. Sulla vicenda, Gogna ha scritto il libro "La verità obliqua di Severino Casara". Lasciando da parte le controversie, Casara fu un grandissimo alpinista del suo tempo. Salì in cordata con Comici, aprì oltre 300 vie, divenne scrittore e regista.
La zona delle Dolomiti di Sesto e del Cadore è ricchissima di vie attrezzate. La Ferrata Severino Casara si sviluppa sul versante sud della catena. Dal Rifugio Carducci è possibile procedere in direzione est e percorrere la Ferrata alla Cengia Gabriella eventualmente procedendo in direzione della Ferrata Roghel che termina al Rifugio Berti. Il Rifugio Berti è il punto di partenza dell'itinerario che porta lungo la Val Popera alla Ferrata Zandonella al Croda Rossa di Sesto dalla quale è possibile scendere per la Ferrata ai Costoni di Croda Rossa. Dal Rifugio Fondo Valle incontrato sia nell'avvicinamento che nel rientro se si tiene il sentiero 102 lungo la Val Sasso Vecchio si procede in direzione della Torre di Toblin dove incontriamo la Ferrata Hosp oppure del Monte Paterno dove incontriamo la Ferrata Innerkofler. Questi sono solo alcuni degli itinerari attrezzati che è possibile abbinare alla Ferrata Casara in un itinerario di più giorni nelle Dolomiti di Sesto.
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Elettra De Biasi
26/08/2019 alle 11:26Ferrata percorsa il 24/08/19 come parte dell’anello della Croda dei toni con partenza e ritorno al Rifugio Carducci (Carducci –> forcella Maria –> forcella dell’Agnel –> forcella Croda dei toni –> Carducci)
In corrispondenza del crollo della torre Witzenmann è stato attrezzato un nuovo tratto di ferrata che sale in verticale sulle rocce più solide a destra del canale, per evitare l’attraversamento alla base della frana. Solamente nell’ultima parte della frana rimane ad oggi una corda da arrampicata (posizionata penso dal gestore del rifugio) che consente di risalire l’ultimo tratto del canale franato. La nuova variante è sicuramente più verticale dei tratti precedenti e rende a mio parere la Severino Casara una vera e propria ferrata e non più un sentiero attrezzato.
Attenzione che dopo forcella dell’Agnel, prima di arrivare a forcella Croda dei toni, si incontra un nevaio che avrà dimensioni diverse a seconda della stagione. Quest’anno il nevaio non era attrezzato con funi e abbiamo dovuto attraversarlo in lieve salita. Usciti dal nevaio c’è ancora un breve tratto attrezzato con corda da ferrata + 1 chiodo per superare un salto roccioso di un paio di metri. Ovviamente, a seconda delle condizioni del nevaio si uscirà a diverse altezze rispetto alla paretina attrezzata.
Nel complesso direi che la vecchia ferrata non presenta difficoltà tecniche, la variante Witzenmann è secondo noi di difficoltà media (mediamente difficile / PD). Prestare attenzione nell’attraversamento del canale e nei lunghi tratti esposti non attrezzati prima e dopo forcella dell’Agnel.
Tutto il giro richiede comunque esperienza per l’ambiente severo in cui si svolge e il terreno spesso instabile soprattutto in corrispondenza di forcella dell’Agnel, ma è comunque spettacolare!
Filippo Rosi
10/04/2019 alle 22:03Il contesto in cui si sviluppa la via è magnifico e, pur non presentando mai difficoltà tecniche di rilievo, l’ho trovata impegnativa anche a causa della lunghezza dell’escursione!