Generale:
La Ferrata Silvano de Franco è un percorso alternativo alle più battute vie per raggiungere la vetta del Resegone, montagna che domina Lecco. La ferrata è un itinerario abbastanza corto e impegnativo lungo la cresta sud-ovest in elevata esposizione con alcune placchette impegnative. La ferrata ha un avvicinamento abbastanza lungo e viene spesso concatenata con altri percorsi attrezzati che risalgono al Pian Serrada (Ferrata del Centenario o Sentiero Attrezzato del Caminetto).
Località di partenza:
Il punto di partenza dell'itinerario è l'ampio piazzale da cui parte la funivia per i Piani d'Erna nel comune di Barzio in provincia di Lecco. Giunti a Lecco dalla superstrada che collega Lecco con Ballabio e poi con la Valtellina, all'uscita di una galleria si prende l'uscita con chiare indicazioni per "Piani D'Erna". Da lì si prosegue in salita tra tornanti fino al termine della via nell'ampio piazzale.
Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Avvicinamento:
Per l'avvicinamento si può optare alcune alternative in cui bisogna valutare se utilizzare la funivia che risale ai Pieni d'Erna e se si vuole percorrere un altro sentiero attrezzato durante l'avvicinamento. Ecco le 4 alternative:
Ferrata:
La ferrata inizia con un breve balzo roccioso con la catena che passa attraverso una fessura nella roccia. Risalito il balzo si affrontano alcune roccette ricche di appigli naturali. Si prosegue brevemente in orizzontale su fino al successivo tratto di roccette. Questo secondo tratto è più lungo del precedente con la roccia molto frastagliata che offre appigli utili alle mani. La pendenza aumenta gradualmente e la catena corre all'interno di un canalino in cui si trova un piccolo balzo più difficile affrontare in cui potrebbe risultare più comodo utilizzare la catena. Nel frattempo che si è guadagnata quota e con essa anche esposizione si prosegue in questo tratto che può essere in larga parte arrampicato. Raggiunto il pulpito di questo tratto vediamo di fronte a noi un secondo tratto verticale con un pezzo di sentiero di cresta da percorrere prima di giungervi. Il sentiero prosegue su un esile traccia attrezzata sul lato destro del filo di cresta.
Il secondo torrione parte su un diedro di 4 metri con appigli meno evidenti del tratto precedente. Conviene risalirlo con i piedi sul lato sinistro sebbene la catena scorra su quello destro. Al termine del diedro si aggira una sporgenza verso destra e ci troviamo sotto una frastagliata paretina verticale. Si rimontano un paio di sporgenze, una in particolare che richiede più sforzo e si giunge a un terrazzino da cui poco più avanti parte un tratto di discesa attrezzata. Dopo il tratto di discesa si prosegue sull'evidente traccia del sentiero in direzione del prossimo tratto attrezzato.
Questo nuovo tratto attrezzato inizia in un punto in cui è difficile partire senza tirare sulla catena a causa dello sviluppo della catena che parte in corrispondenza di un basso tetto. I metri successivi di salita sono invece decisamente più ricchi di appigli e si continua a salire abbastanza agevolmente fino a un paio di sporgenze della roccia. Seguiamo una breve cengia orizzontale verso sinistra fino alla prossima parete verticale con una fessura a sinistra e una paretina a destra. Se si risale a destra, i primi metri saranno più agevoli, tuttavia per rimontare la paretina risulterà più comoda la fessura nella parte finale. Si staccano momentaneamente i moschettoni per riattaccarli poco dopo su un nuovo risalto. Questo esposto tratto verticale risulta ben appigliato nei metri successivi alla partenza e rimonta uno spigolo stando sul suo lato destro. Si rimonta la placca verticale fino a uscirne in un tratto che correrà sulla cresta tra più facili balzi rocciosi e roccette. Questo tratto è sicuramente meno impegnativo dei precedenti tuttavia è decisamente esposto.
Si staccano momentaneamente di nuovo i moschettoni per riattaccarli nei pressi di un'esposta selletta che attraversiamo in direzione dell'ultima sezione della ferrata. Si attacca un pilastro in cui noi staremo sul suo lato sinistro fino ad averlo rimontato completamente. Si prosegue con alcune roccette e un paio di risalti rocciosi più accentuati rimando sul filo destro della cresta. Dopo questi ultimi risalti siamo sul sentiero di cresta in cui procederemo senza attrezzature. Il sentiero non è difficile ma andrebbe posta attenzione in caso di piogge recenti. Dal sentiero di cresta vediamo dritti a noi la croce, obiettivo del nostro itinerario.
Proseguiamo sul sentiero affrontando alcuni saliscendi, di cui alcuni attrezzati. Un tratto che merita più attenzione è l'aggiramento di un masso in discesa per poi innestarsi nuovamente sul sentiero che in alcuni minuti ci portano alla croce di Punta Cermenati (1h dall'attacco - 2h 30' dalla stazione a monte della funivia).
Discesa:
Dal termine delle attrezzature si giunge alla croce di vetta da cui si vede il Rifugio Azzoni. Raggiunto il rifugio generalmente si scende lungo il Sentiero 1 fino al bivio col sentiero 5. A questo punto potremo valutare di intraprendere il sentiero 5 a destra in direzione dei Piani D'Erna e quindi della funivia (1h 15' dal termine della ferrata - 3h 45' totali) oppure di restare sul sentiero 1 in discesa verso il Rifugio Stoppani e quindi al parcheggio (2h dal termine della ferrata - 4h 30' totali).
Note:
La Ferrata Silvano De Franco è una ferrata non lunga ma con alcuni passaggi difficili da non sottovalutare. E' una via meno battuta rispetto ad altri itinerari presenti nella zona del Resegone. La catena che è presente lungo tutto il percorso è moschettonabile tuttavia un po' ingombrante e a volte è un po' d'impaccio nella progressione e i moschettoni tendono a volte a rimanerne impigliati.
Opportunità:
Come anticipato nel paragrafo sull'avvicinamento, la Ferrata Silvano De Franco è spesso abbinata a uno dei sentieri attrezzati che risale la bastionata dietro Passo Fò. Un'alternativa potrebbe essere di salire la Ferrata Gamma 1 dal parcheggio ai Piani D'Erna e poi dirigersi verso la Silvano De Franco.
Un'ulteriore alternativa è di percorrere la cresta che dal Rifugio Azzoni giunge alla fine del Sentiero Attrezzato Carlo Villa al Canale Bobbio e percorrere questo in discesa, prestando attenzione all'itinerario un po' esposto.
Sebbene difficilmente abbinabili alla ferrata, sul Resegone possiamo anche percorrere la Ferrata Gamma 2 oppure la Cresta della Giumenta.
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Davide Bonacina
01/10/2020 alle 11:50Non troppo corta e non troppo difficile. Adatta ai neofiti. Consiglio di affiancarla al “centenario”.
La ferrata porta direttamente alla vetta.
david.bianchi64
15/09/2019 alle 17:17Ferrata corta ma impegnativa che porta in cresta al Resegone di Lecco. Nessun appiglio artificiale presente salvo una singola staffa. Pertanto tutta da arrampicare e quindi molto divertente ed appagante. Alcuni punti richiedono trazione sulla catena ma spesso con un po di tecnica di arrampicata la progressione è assicurata. Non per neofiti.
canamtb
27/08/2019 alle 12:07Ferrata molto bella e divertente, anche perchè, a parte la catena, di artificiale presenta un solo anello metallico quindi l’arrampicata risulta molto naturale. Lo scenario in cui si colloca è bellissimo. Alcuni passaggi non sono affatto banali, quindi attenzione a chi la vuole percorrere (prima è bene farsi un pò le ossa su ferrate piu semplici).
Filippo Rosi
17/05/2019 alle 10:44Classica ferrata del Lecchese. Combinata alla Ferrata del Centenario in salita. A tratti molto arrampicabile, con un paio di passaggi maggiormente impegnativi ed esposti.