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Relazione della storica via di salita sulla parete nord orientale della Creta di Collinetta. La via, originariamente aperta da una spedizione militare austriaca guidata dal maggiore Steinberger durante la guerra, sale senza eccessive difficoltà lungo gole e colatoi che contraddistinguono quel tratto di montagna. Itinerario molto interessante dal punto di vista storico con numerose testimonianze dei combattimenti avvenuti.
Il punto di partenza dell'itinerario della Ferrata Steinbergerweg è il Passo di Monte Croce Carnico posto al confine tra Italia e Austria. Per raggiungere il passo si sale in circa 40 minuti da Tolmezzo (Udine) con la Strada Statale 52b. Tolmezzo è comodamente raggiungibile con l'autostrada A23 con uscita Tolmezzo-Carnia. Giunti al passo, parcheggiamo in uno dei piazzali. Per il nostro itinerario inizieremo in territorio austriaco per far rientro da territorio italiano. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Per raggiungere l'attacco della Ferrata Steinbergerweg abbiamo due opzioni:
Entrambe le opzioni si congiungono in un bivio in quota presso un contrafforte di guerra e poi proseguono unite. In questa relazione descriviamo la seconda opzione ovvero salendo dal versante italiano.
Lasciata l'auto nel parcheggio presso il passo (1360 m) sul versante italiano seguiamo i segnavia 146 che ci conducono con una comoda mulattiera sul versante meridionale del crinale. Percorriamo il sentiero in moderata pendenza fino a incrociare il sentiero 147 con chiare indicazioni per il Cellon che giunge dal Rifugio Marinelli. Prendiamo il sentiero 147 verso destra. Il sentiero sale più deciso ora e raggiungiamo una mulattiera di guerra che percorre alcune esposte ma ampie cenge e brevi gallerie. Raggiungiamo quindi il Contrafforte di Schulter (1736 m) dove seguendo le indicazioni iniziamo un tratto di avvicinamento in cui prestare attenzione per non perdere la traccia. Ora il sentiero di sviluppa su rocce e mughi. Proseguiamo sul sentiero fino a incontrare un bivio con segno su roccia: a sinistra si raggiunge la Ferrata Senza Confini, a destra la Steinbergerweg. Teniamo la destra salendo inizialmente su ghiaione e poi tagliando in quota la parete nordorientale della Creta di Collinetta fino a raggiungere l'attacco della ferrata con una targa di marmo con indicazioni in tedesco (1870 m - 1h 30' dal parcheggio).
La Ferrata Steinbergerweg ricalca un percorso seguito dai soldati austriaci durante la guerra. Saliamo su un colatoio che scende dalla montagna. Gradualmente ci spostiamo con un traverso verso sinistra su roccette ed erba in discreta esposizione. Prestiamo attenzione al fondo e alle rocce lungo il percorso che non sono stabili mentre il cavo metallico è stato rinnovato di recente e ora è in buone condizioni. Dopo questo primo tratto su fondo erboso si spostiamo all'interno di una gola rocciosa dove si sviluppa il proseguo della via.
Nella gola affrontiamo molti tratti gradonati attrezzati e dovremo risalire prestando attenzione ai sassi presenti non stabili e ad alcuni passaggi di arrampicata libera (max I+ grado) risalendo così la gola. Incontriamo nuovamente il cavo sul lato sinistro salendo alcuni ripidi passaggi che ci conducono verso sinistra su una breve cresta. Proseguiamo raggiungendo un colatoio che risaliamo con l'ausilio della fune metallica e giungiamo a una sella erbosa dove terminano i cavi e si uniscono diversi sentieri che salgono dalla Ferrata Senza Confini e dal versante italiano (2103 m - 1h dall'attacco - 2h 30' totali).
Davanti a noi vediamo la vetta della Creta di Collinetta e la sua croce metallica. Saliamo su evidente traccia in direzione della vetta della Creta di Collinetta fino a raggiungere l'anticima est, otre la quale incontriamo numerosi resti della Grande Guerra e raggiungiamo in breve la vetta della Creta di Collinetta (2241 m - 20' dal termine della ferrata - ca 3h totali) contraddistinta da un'imponente croce metallica e una targhetta commemorativa dei violenti scontri che si consumarono su questa cima durante il conflitto.
Rientriamo all'incrocio di sentieri raggiunto al termine della ferrata. Scendiamo a destra sul 147 nel versante italiano tagliando in orizzontale e si può raggiungere la Creta di Collina. Proseguiamo ora in discesa lungo la mulattiera che si ricongiunge al sentiero lasciato durante l'avvicinamento. Rientriamo quindi a ritroso per il sentiero di avvicinamento fino al parcheggio (1h 30' dalla vetta - 4h 30' totali).
La Ferrata Steinbergerweg è una ferrata piacevole di medio-bassa difficoltà nei suoi tratti attrezzati. Ad eccezione dell'esposto traverso iniziale e di un paio di passaggi più verticale, la ferrata risulta prive di difficoltà oggettive e molto arrampicabile. Attenzione ai pochi passaggi non protetti dove si arrampica. Forte interesse storico per questa montagna contesa tra italiani e austriaci. Le diciture Creta di Collinetta e Cellon vengono usate indistintamente.
Come indicato in relazione la Ferrata Steinbergerweg condivide gran parte dell'avvicinamento e del rientro con la vicina e più impegnativa Ferrata Senza Confini. Dalla ferrata è visibile il Rifugio Marinelli che può essere utilizzato come punto d'appoggio per la salita a Coglians che è il più alto monte in zona. Dal Martinelli è possibile raggiungere l'attacco della difficile Ferrata alla parete nord del Coglians. Scendendo a valle dal passo possiamo raggiungere il Sentiero Attrezzato Cuestalta.
La parte più meridionale della provincia di Udine nella zona delle Prealpi Carniche ci presenta anche altre belle vie ferrate: la Ferrata Cassiopea, la Ferrata al Clap Varmost e la Ferrata dei 50 del Clap.
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pandrake
05/07/2020 alle 21:38Fatta oggi in discesa, come rientro dal Cellon dopo essere salito dalla Senza Confini. Pessima, noiosa e banale. Non presenta particolari difficoltà tecniche, ma la localizzazione la rende molto insidiosa.
Risale la parete “brutta” del Cellon, dove si trova il colatoio principale del monte. Risulta pertanto molto soggetta a condizioni ambientali avverse. Tutto il canale è pieno di detriti di granulometria varia, dal ghiaino ai massi. Fondo molto sdrucciolevole e sciolto. Qualunque sasso, anche minuscolo, se smosso arriva praticamente a fondo valle. Questo fatto da solo, la rende uno stress nel caso si salga in gruppo, per l’ansia di non sganciare sassi sui compagni.
Inoltre, sospetto che ogni volta che il monte scarichi, si porti via un pezzetto di attrezzature. A oggi manca completamente la scala metallica, molti fittoni sono completamente divelti e flottanti sul cavo. Tratti di cavo mancano completamente (si possono vedere nel greto del torrente, ritorti e attorcigliati dalla furia dell’acqua). Non sembra nemmeno che si siano impegnati molto quando è stata rivista: gli storici ancoraggi sono infatti ancora presenti e sembrano sopportare meglio del materiale recente l’ingiuria degli elementi.
Salire di qua, in caso di maltempo, sospetto sarebbe un mezzo suicidio.
Aggiungo che non presenta nessun tipo di attrattiva paesaggistica, siamo infatti sepolti nel canalone. Caldo da morire se percorsa di mattina nella bella stagione, più gradevole al pomeriggio perchè in ombra.
Inutile dire che non la rifarò mai più e la sconsiglio vivamente.
Filippo Rosi
19/05/2019 alle 20:19Salita facile per la Ferrata sul versante Austriaco della Creta di Collinetta. Fatta la galleria. Mi è piaciuta.