La ferrata intitolata al Tenente Ferrante di Ruffano è stata installata dagli Alpini vicino a Pontebba in provincia di Udine. La ferrata è verticale, impegnativa e atletica in molti passaggi. Ideale come allenamento nei mesi in cui non è possibile salire le vie in quota.
Il punto di partenza dell'itinerario è posto vicino il paese di Pontebba in provincia di Udine. Per chi arriva dall'autostrada, dall'uscita del casello si tiene la sinistra verso il centro di Pontebba. Si oltrepassa un ponte e, sotto il viadotto dell'autostrada, si svolta a destra seguendo una stradina asfaltata che prosegue sotto l'autostrada. Proseguiamo su questa strada in direzione della valle. La stradina diventa sterrata ma in buone condizioni e si prosegue fino a uno spiazzo.
Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
In loco si prosegue verso la Falesia Rio degli Uccelli e si segue un cartello che ci indica l'attacco della vicina Via Ferrata (5' dalla macchina) sul versante orografico destro del torrente che raggiungiamo dopo alcune corde fisse alcuni metri sopra il greto del torrente.
A fianco della targa metallica commemorativa, parte verticale il cavo metallico. Già dall'attacco della Via Ferrata risulta evidente che la salita sarà verticale e atletica. I primi metri sono verticali su roccia abbastanza levigata che traversa a destra indirizzandoci verso un terrazzino da cui parte una breve cengia verso destra. In breve si interrompe e si deve affrontare un impegnativo traverso orizzontale dove sarà la scarsità di appoggi per i piedi la principale difficoltà. Il traverso è circa 6-8 metri e richiede di scendere un paio di metri dopo i quali il cavo riparte verticale e un paio di cambre permettono di salire con minore fatica rispetto all'ostico traverso. Saliamo questi metri verticali assistiti da alcune staffe e siamo in un breve tratto di collegamento appoggiato. Attenzione a non smuovere sassi che cascherebbero inevitabilmente su chi sta salendo il primo tratto appena percorso.
Percorriamo una breve cengia a sinistra e proseguiamo sulla ferrata che si indirizza verso un evidente diedro. Saliamo inizialmente a destra del dietro per poi attraversarlo e posizionarci a sinistra dove si sale verticali ma senza difficoltà sostanziali aiutati anche da molte cambre. Raggiungiamo un passo strapiombante nel quale converrà affrontarlo con decisione e salirlo rapidamente, sopratutto per il cambio di moschettone che avverrà in deciso strapiombo. Risalito il passo strapiombante siamo in forte esposizione su una parete verticale assistita da un grande numero di cambre che permette eventualmente di riposare.
Terminata la parete verticale ci spostiamo su buona roccia ben appigliata verso sinistra per affrontare una bella paretina verticale. Il cavo prosegue alla nostra sinistra e noi risaliamo un bel diedro che ci conduce a una serie di facili gradoni appoggiati. Dopo questi metri facili la via riparte verticale, impegnativa per alcuni metri fino a raggiungere un tratto di sentiero attrezzato tra i pini. Il sentiero permette di raggiungere un pulpito come deviazione.
La ferrata riparte con un traverso a sinistra leggermente in discesa (occhio ai sassi mobili). Terminato il traverso in discesa ne affrontiamo uno verso sinistra in salita non difficile ma in leggero strapiombo. Di fatto raggiungiamo uno spigolo da cui inizia un lungo tratto di discesa attrezzata su placca. La placca non è difficile sebbene serva un minimo di attenzione per ricercare gli appoggi per i piedi. Raggiungiamo quindi il termine della via ferrata (ca 1h 30' dall'attacco).
Si segue la traccia del sentiero che si utilizza per le vie di arrampicata che si sviluppano vicine (ca 30' dal termine della via - 2h totali).
Questa recente ferrata è unica nel suo genere in questa zona d'Italia: è una ferrata a bassa quota, allenante e verticale. E' una ferrata fisica che richiede forza per risalire i punti più difficili della via. Non raggiunge nessuna vetta e si sviluppa in una valle a fianco di molti tiri di arrampicata libera. Infissi nuovi e in ottimo stato. Ferrata da non sottovalutare con un lungo tratto anche in discesa.
Per i tratti molto difficili di questa via ferrata, può essere utile leggere l'articolo che abbiamo preparato su "Come sostare lungo una Via Ferrata".
La ferrata è di costruzione piuttosto recente. Nel 2012, in occasione del 140° dalla fondazione delle Truppe Alpine e del 150° del Club Alpino Italiano, le truppe degli Alpini costruirono questa atletica via ferrata. Il comune di Pontebba contribuì alla costruzione della via ferrata.
La via è intitolata alla memoria del tenente Antonio Ferrante di Ruffiano, ufficiale degli alpini durante la seconda guerra mondiale.
In questa del Friulia siamo a metà strada tra le Alpi Carniche a sinistra e le Alpi Giulie a destra. Numerosissimi sono gli itinerari attrezzati possibili. Ne segnaliamo alcuni tra i più belli in zona:
Per le Alpi Carniche suggeriamo tree ferrate atletiche e impegnative: la Ferrata alla Torre Clampil, la Ferrata al Coglians e la Ferrata Senza Confini oppure verso Tolmezzo la recente Ferrata la Farina del Diavolo a Villa Santina.
Per le Alpi Giulie suggeriamo la lunga escursione al Jof Montasio con la Ferrata Amalia, la salita al Canin con la Ferrata Julia e la Ferrata alla Ponza Grande.
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giovanni zaneto
11/09/2020 alle 13:58Impianto in condizioni eccellenti con 6 tratte in salita e 3 in discesa . Ferrata breve , passaggi impegnativi che obbligano a usare spesso le braccia sia in tensione su tratte orrizontali esposte sia in trazione su tratte verticali dove mancano appigli nella roccia. Conveniente farla con le scarpette da arrampicata per poter avanzare di più sulle gambe e limitare l’uso delle braccia , meglio sarebbe usare i guanti mozzi oppure la magnesite perché le mani sudate rischiano di scivolare arrampicando sulla fune . Salita più discesa in circa 50 minuti. La discesa è facile ma non da sottovalutare. Sconsigliabile subito dopo la pioggia , meglio attendere un periodo secco.
ghostpat31
29/06/2020 alle 18:04Ferrata molto difficile bisogna essere preparati non e per tutti, né devi avere nelle braccia o meglio lasciar stare. Anche il ritorno non è da sottovalutare. Mi e piaciuta molto la consiglio anche se non è lunga, ma ti tiene sotto per bene. Mi raccomando sempre assicurarsi con 2 moschettoni., per la vostra vita
pandrake
13/06/2020 alle 23:29Bella zona, soleggiata, ma ventilata. Si tratta di una ferrata scolastica di non particolare interesse paesaggistico. Il percorso consiste in una salita fino ad un picco rocioso e la conseguente discesa dall’altro lato. Il tratto in salita è, da subito, fisico, strapiombante e scarso di appigli naturali. Consiglio di portare un cordino o un rinvio, nel caso non si sia proprio in forma eccellente e ci si stanchi a metà sgroppata, perchè il primo tratto appoggiato, che consenta un minimo di riposo, non arriva tanto presto. Una volta raggiunto l’apice, la discesa è più banale, ma comunque non deprecabile.
Percorso tutto sommato corto che consiglio di combinare, come ho fatto io, con la ferrata “La Farina del Diavolo” a Villa Santina, ad appena mezz’ora di statale. Nel caso si disponga di longe non elasticizzata, consiglio una lunghezza tra i moschettoni di almeno 1,2 m per transizionare sempre in sicurezza da un cavo al successivo: in alcuni passaggi sono un po’ distanti.
Filippo Rosi
07/09/2019 alle 16:37Ferrata tosta, fisica, da non sottovalutare. Breve nel complesso e idealmente abbinabile alla vicina falesia. Pezzi strapbiomanti. Servono braccia.
oscar.morin1977
18/10/2019 alle 22:28Ma le hai fatte tutte Filippo ??