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La famosa Ferrata Tridentina al Pisciadù è una magnifica ferrata che si sviluppa sul versante nord del Gruppo Sella in un ambiente maestoso. Le difficoltà tecniche di salita sono medio basse richiamando grandi quantità di escursionisti nei periodi di alta stagione. Rientro per il ripido vallone della Val Setus.
Il punto di partenza dell'itinerario è lungo la strada che dal Passo Gardena scende a Colfosco sul versante della Val Badia. Scendendo dal Passo Gardena in prossimità del sesto tornate noteremo sulla destra un ampio parcheggio in prossimità di una cava. Lasciamo la macchina nel parcheggio e iniziamo l'itinerario. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Lasciato l'auto vediamo dritti a noi in direzione sud le imponenti pareti del Gruppo Sella. Ignoriamo i segnavia 650 che collegano il Passo Gardena con Colfosco e seguiamo le chiare indicazioni che verso sinistra in direzione est ci conducono lungo un sentiero in falso piano alle prime attrezzature metalliche (15' dal parcheggio).
I primi metri di cavo si sviluppano su un traverso ben appigliato verso sinistra a cui seguono una serie di staffe che ci aiutano a risalire una parete abbastanza appoggiata. Procediamo nuovamente verso sinistra su un esposto ma ben appigliato traverso a cui seguono alcuni metri su una parete verticale che ci conduce nei pressi di un umido diedro attrezzato nella parte superiore con alcune staffe metalliche. Usciti da questo passaggio siamo al termine della prima sezione della ferrata in cui incrociamo il sentiero che scende a mezzacosta dal Passo Gardena che potrebbe fungere anche da via di fuga in caso di peggioramento del meteo. Dopo aver ammirato il paesaggio sul versante opposto della valle, procediamo ora sempre in direzione est lungo un sentiero che tra sali e scendi e un particolare passaggio in una fenditura ci conduce alle nuove attrezzature metalliche un paio di metri sopra la targa che indica l'attacco della Ferrata Tridentina (2070 m - 40' dal parcheggio).
Percorriamo alcuni metri in diagonale iniziando una lunga salita sotto un'imponente parete che tuttavia rimane ben appigliata e mai troppo esposta. Salito il primo tratto diagonale incontriamo una prima serie di semplici infissi metallici oltre i quali iniziamo a salire più verticali. La roccia è molto ben gradonata in questo tratto e sono presenti anche alcune staffe e infissi per aiutarci nella progressione quando la roccia è meno frastagliata. Saliamo su belle pareti verticali che gradualmente ci fanno guadagnare quota. Raggiungiamo una serie di passaggi con attrezzature che gradualmente ci portano verso la cascata del Rio Pisciadù. Aggiriamo uno spigolo in un passaggio aereo oltre il quale saliamo su più comode roccette. Raggiungiamo un traverso che passiamo camminando su pioli in un tratto decisamente esposto sebbene non difficile per la presenza di attrezzature metalliche fino a raggiungere una via di fuga.
Noi proseguiamo sul tratto di ferrata che risale la Torre Exner ed è il tratto più impegnativo della via ferrata. Questo primo passaggio è già impegnativo facendoci risalire una parete verticale meno appigliata delle precedenti fino a raggiungere una serie di staffe metalliche a cui segue un diedro appoggiato col cavo a destra e alcune staffe a sinistra con cui risalire questo passaggio. Questo passaggio può essere arrampicato se si ha la pazienza di cercare alcuni appigli sul versante destro della parete. Appigli che a primo impatto non sono visibili ma che aiutano molto a progredire senza trazionare eccessivamente sul cavo metallico. Usciti da questo diedro procediamo a destra su facile traverso fino a salire una scala metallica. Saliamo verso sinistra su alcune roccette fino ad aggirare uno spallone roccioso e infine incontrare l'iconica passerella sospesa tra la Torre Exner e l'ultimo tratto della via ferrata. La passerella è molto stabile sebbene esposta su un abisso di alcune centinaia di metri.
Attraversata la passerella siamo al tratto conclusivo della ferrata. Saliamo un'ultima parete verticale e ci troviamo su un sentiero che ci conduce al Rifugio Cavazza al Pisciadù (2587 m - 3h totali) dove termina la Ferrata Tridentina.
Dopo aver visitato il Lago Pisciadù il rientro avviene seguendo l'Alta Via 2 che scende col sentiero CAI 66 in Val de Setus. La discesa è ripida per un vallone detritico con alcuni tratti attrezzati in cui prestare attenzione. Di scende ripidi nel vallone detritico fino a incontrare un bivio dove a sinistra si sale al Passo Gardena. Noi proseguiamo in discesa fino al parcheggio seguendo il sentiero (1h 15’ dal termine della ferrata – 4h 30’ totali).
La Ferrata Tridentina è uno dei percorsi attrezzati più caratteristici dell'intero panorama alpino. Le relative basse difficoltà tecniche oltre che un avvicinamento breve la rendono una delle ferrate più battute e affollate. Questo è un aspetto da tenere in mente nel mese di Luglio e Agosto dove è concreto il rischio di trovarsi imbottigliati in traffico e passaggi affollati.
La Ferrata Tridentina prende vita il 10 luglio 1960 dall’intuizione della guida alpina Germano Kostner che con l'aiuto degli Alpini della Tridentina - a cui è poi dedicato il nome della via - progettò una via ferrata sulla Torre Exner, permettendo un accesso diretto al Rifugio Pisciadú. 7 anni più tardi venne poi installato il secondo tratto di ferrata, con l’ardito ponte sospeso, simbolo della ferrata. Il 31 Luglio di ogni, le Guide Alpine della Val Badia illuminano la sera la via ferrata rendendo visibile il tragitto dal centro di Corvara.
La Ferrata Tridentina si sviluppa in uno dei gruppi dolomitici più interessanti dal punto di vista delle ferrata offrendo opzioni per tutti i gusti e abilità. Scendendo verso la Val Badia si possono percorrere la Ferrata del Vallon e la Ferrata Piz de Lech oppure andando in direzione della Val di Fassa si incontrano al Passo Sella la Ferrata delle Mesules e al Passo Pordoi la Ferrata Piazzetta. Restando al Passo Gardena si incontrano le due ferrate del Gruppo Cir: la Ferrata al Piccolo Cir e la Ferrata la Gran Cir entrambe medio facili.
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gerardo.frattini
10/04/2022 alle 20:36Ferrata celebre, classica!! Da fare. Non serve aggiungere altro.
ricca113
27/09/2021 alle 01:26bella ferrata molto esposta, facile sia tecnicamente che a livello fisico. la rifarei 100 volte!
silvio.francescon
21/08/2021 alle 00:53Bella bellissima, ferrata semplice ma non banale, tutta arrampicabile, con i giusti ingredienti per una giornata da ricordare. Va fatta con tranquillità, tenendo conto che il tracciato presenta alcune difficoltà e qualche insidia, ma senza mai esagerare. Tappa obbligata al rifugio, ottima cucina e cordialità. Grande tristezza invece sul piano dell’enorme affluenza irrispettosa e dilagante in ambienti meravigliosi quanto fragili.
grisendi.giorgia
28/04/2021 alle 14:18Sulla Tridentina si trovano centinaia di recensioni e video, per cui questa non vuole essere una recensione tecnica ma una semplice opinione: forse questa ferrata è la dimostrazione di come l’alpinismo purtroppo stia diventando turismo. Percorsa ad agosto, è qualcosa da pazzi, andate all’alba! Avevo paura di rallentare tutti anche solo per fermarmi il tempo di scattare una foto, non me la sono assolutamente goduta e sembrava di essere in una competizione. Le guide alpine sono le prime che anziché offrire un consiglio ai tanti, troppi neofiti si lamentano e incitano malamente a proseguire per non fare rallentare il proprio gruppo. Da fare fuori stagione e infrasettimanale
Isabel espinoza
13/09/2020 alle 20:50Bellissima ferrata, facile da percorre lunga ben 3 ore.. Pero bellissima da fare, panoramico, arrivare al refugio e bellissimo poi salire alla croce dista una 1:10
Giovanna Zoia
25/08/2020 alle 21:29Bella ferrata! Divisa in 3 parti, con 2 possibilità di uscita. Davvero molto frequentata, fatta praticamente in coda. Il panorama ha ripagato la salita!
anna_bonfante
22/08/2020 alle 13:54Percorsa il 21/08/2020.
Ferrata bellissima, moderatamente difficile, che richiede un buon allenamento fisico per la lunghezza e il dislivello che copre. L’ultimo tratto risulta essere il più impegnativo, a tratti difficile e con frequenti punti di forte esposizione (ad esempio l’ultima scaletta e ponte sospeso). La ferrata si presenta ben attrezzata e con molti punti dove è possibile sostare per prendere fiato. Ambiente appagante,grandioso e la presenza della cascata ne aumenta la bellezza. Non adatta a principianti.
Janettina
21/08/2020 alle 11:54Ferrata lunghissima, siamo novelli in questo sport ed è stata la nostra quinta esperienza (4 sulle Dolomiti), appigli per mani e piedi ce ne sono tantissimi il che permette di non usare il cavo con la mani, consiglio di non uscire dal sentiero a sinistra ma proseguire la ferrata per non perdersi il ponte sospeso.
Consiglio anche di arrivare all’attacco verso le 11, noi non abbiamo trovato nessuno. Ci siamo divertiti tantissimo, lunga ma fattibile!!
Valentina Filippi
30/06/2020 alle 09:18Bellissima gita fatta in data 26/06/2020, la ferrata arriva al Rifugio Pisciadù posizionato in un luogo incantevole con un laghetto molto bello. La ferrata è molto bella, per nulla banale. Al ritorno abbiamo trovato una lingua di neve lungo la discesa. Gita che consiglio tantissimo!!
cammo75
17/09/2019 alle 09:56Percorsa Sabato 14/09/19 in una giornata perfetta con sole e cielo limpido, percorso molto bello, con una vista spettacolare su Colfosco e le dolomiti che ne fanno da cornice. Ferrata piuttosto ripida, ma senza particolari difficoltà; in più, sicuramente colpo di fortuna, percorsa in un momento nel quale non era particolarmente affollata, quindi ho potuto avanzare con i miei tempi, prendermi alcune pause e godermi lo spettacolare panorama, consigliatissima.
Unica segnalazione (spero che venga letta da chi di dovere) il cavo, in alcuni punti, non è teso, e alcuni chiodi che lo reggono si muovono all’interno della roccia; sicuramente dovuto all’alto numero di persone che la percorrono, mostra evidenti segni di usura; sicuramente un ammodernamento alle attrezzature non le farebbe male.
tommy.76
24/04/2019 alle 15:36Bellissimo ambiente ma una delle più trafficate che ho fatto…l’arrivo al laghetto del pisciadù merita una visita
Scott Ribes
17/12/2018 alle 08:30La ferrata è bellissima in un complesso paesaggistico notevole in più data la conformazione rocciosa, è arrampicabilissima, quindi un divertimento aggiuntivo perché si può limitare e di parecchio l’uso del cavo.
Unica nota “stonata” è il numero di persone presenti in ferrata che a mio parere è “esagerato” a causa della vicina mento di pochissimi minuti.
Attenzione alla discesa parecchio ripida sopratutto in presenza di neve anche eventualmente nel periodo estivo.
Alessandro Iotti
19/08/2018 alle 19:31La Tridentina è stata veramente una bella escursione. La ferrata è di difficoltà contenuta. Molto appoggiata la prima parte, completamente arrampicabile. n poco più impegnativa la seconda parte. Escursione in ambiente maestoso. Ripido e faticoso il rientro. La nota un po dolente è la quantità di persone che si incontrano vista la popolarità dell’itinerario.