La Via Ferrata di Volturare Irpina (anche conosciuta come Ferrata di Maroia) è la prima via ferrata certificata in Campania ed è stata installata nel 2019. La via sale una bella parete di roccia attrezzata anche con falesia e alcune vie multipitch che rendono una gita piacevole a tutto tondo. Nello specifico la ferrata offre un percorso base di livello facile, una variante moderatamente difficile e una variante estremamente difficile con alcuni strapiombi da affrontare con un certo spunto atletico. La via si sviluppa in un contesto molto bello e in una zona generalmente fuori dalle mete ferratistiche quindi assolutamente da scoprire.
Il punto di partenza dell'itinerario è il centro del paese di Volturara Irpina in provincia di Avellino. Giungendo da Avellino si segue la statale 7 per poi entrare nel paese. Dal centro del paese la parete su cui si sviluppa la via è ben visibile in direzione sud-est. Parcheggiare nel centro per poi seguire in direzione dell'evidente parete.
Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Dal centro del paese ci si incammina verso la parete raggiungendo l'incrocio tra Via Sibilla, Via Candragone e Via Pasquale de Feo. Da li noteremo una stradina che prosegue in direzione della parete. Seguiamo i cartelli, ignorando a sinistra le vie multipitch, e proseguiamo dritti verso la via ferrata che inizia a sinistra dopo pochi metri (10' dal centro del paese).
La Ferrata si sviluppa sulla parete ovest del Monte Costa e offre 3 possibili percorsi con una via di fuga dopo il primo tratto. A questo link un'immagine esplicativa.
PERCORSO AZZURRO
Questo percorso è classificabile come "Facile" e include due tratti obbligati: l'inizio e la fine della via ferrata. La via inizia con una rampa verso destra che ci conduce alla base di uno spigolo molto frastagliato da salire in bella arrampicata sfruttando i molti appigli naturali presenti per poi proseguire scendendo un paio di metri verso sinistra su un facile ed esposto traverso con bella vista sul sottostante paese. Percorriamo questo bel passaggio utilizzando gli appoggi per i piedi e raggiungiamo il termine momentaneo delle attrezzature.
A destra proseguono i percorsi rosso e nero. Il percorso azzurro invece prosegue a sinistra su un sentiero che sale nel bosco. In questo tratto incontriamo una via di fuga. Se proseguiamo in salita sul sentiero incontreremo nuovamente le attrezzature con le quali andremo a terminare la via ferrata con una serie di cenge e facili balzi che ci conducono sulla crestina sommitale dove la via ferrata termina.
PERCORSO ROSSO (Ferrata Maroia)
Dal bivio col sentiero azzurro teniamo la destra percorrendo un'ampia cengia terrosa. Raggiungeremo l'attacco del percorso nero (descrizione sotto) e lo oltrepasseremo fino a raggiungere il cartello che indica l'attacco del percorso rosso. Saliamo inizialmente verso sinistra su alcuni facili gradoni e, dopo alcuni metri non difficili e ben appigliati in verticale, iniziamo un impegnativo traverso diagonale verso destra. Il traverso alterna tratti ben appigliati con un paio di punti più delicati dove la fune verrà in aiuto. Raggiungiamo quindi un tratto in strapiombo: il cavo parte in verticale e servirà un passo atletico, ma non molto difficile, per vincere lo spanciamento. Proseguiamo ora su bella roccia compatta verso destra e quindi in verticale. Questa parte inizia ad offre una bella esposizione e alcuni passaggi impegnativi ma piacevoli. Proseguiamo fino a giungere un terrazzino terroso dove da sinistra si congiunge il percorso nero. Ora il percorso diventa meno impegnativi e con bella progressione in verticale ci si innesta sul percorso azzurro col quale termineremo la via ferrata.
PERCORSO NERO (Variante del Mulo)
Come indicato sopra, il percorso nero inizia sulla cengia dove il percorso azzurro e rosso si dividono. La via è breve ma atletica e da non sottovalutare da classificare nei tratti strapiombanti come "Estremamente Difficile". L'inizio è privo di difficoltà significative. Risaliamo un primo salto e quindi una cengia verso destra fino a iniziare la parte difficile del percorso. Si salgono una serie di pareti impegnative che ci conducono a un difficile strapiombo verticale. La parte strapiombante è di un paio di moschettonate ma l'assenza di appigli e lo strapiombo netto consigliano di procedere rapidamente e in modo deciso per non sollecitare più di quanto non avvenga le braccia. Usciamo dallo strapiombo e affrontiamo ancora alcuni passaggi difficili prima di congiungerci al percorso rosso col quale poi proseguiremo nella via.
Dal termine della ferrata si seguono i segni CAI 145 e 145a che in circa 20' minuti conducono nuovamente in centro al paese. Se sceglieremo di scendere verso sinistra (nord) scenderemo nel bosco fino a raggiungere la cengia dell'attacco della via ferrata; oppure potremo scendere verso destra (sud) e raggiungere i vicoli del paesino (2h totali).
La via è recente e l'attrezzatura è in ottimo stato. Come indicato in relazione abbiamo 3 diversi percorsi adatti a diversi gradi di preparazione (facile, difficile ed estremamente difficile). Per la variante nera è consigliabile portare una fettuccia per simulare una sosta ed evitare di trovarsi in difficoltà se le forze venissero a mancare.
La Via Ferrata di Volturara è la prima via ferrata vera e propria installata in Campania. Per poter raggiungere altre vie ferrate ci si può spostare verso nord o sud:
Devi accedere per lasciare una recensione
dzialowy75
21/09/2020 alle 21:41Fatta la variante blu e la rossa.
La blu è estremamente facile, forse per bambini o per il primo approccio alle ferrate.
La rossa è decisamente più impegnativa, sulla parte verticale con dei passi acrobatici e i piedi puntati contro la parete ma tutto fattibile e molto divertente, la si può anche ripetere visto che ci vogliono appena 30-40 min per farla.
La nera ho provato a farla ma ad un certo punto ho dovuto tornare in dietro. Si sale sopratutto di braccia, ci sono pochissimi o nulli i punti dove puntare i piedi. Obbligatoria la fettuccia per mettersi in sosta, soprattutto se si va in compagnia e dobbiamo aspettare che l’altro sale. Utile anche avere una corda per scendere in doppia in caso di rinuncia (io mi sono procurata le scottature calandomi lungo il cavo con le mani) Da non affrontare assolutamente a freddo. Equivale a un 5c/6a da fare però con le scarpe da trekking. Ci sono stati gli incidenti con i strappi muscolari già il giorno di inaugurazione.
dimitrifederico
03/09/2020 alle 16:46questa recensione e valutazione dovrebbe probabilmente essere divisa in 3 parti visto che le vie sono tre: la blu, la rossa, la nera. Noi abbiamo cercato di concaternarle tutte e tre partendo dalla blu per passare alla rossa e fare la nera e poi, al contrario, per rientrare nella rossa e sbucare nella blu. E’ una bella ferrata, devo dire, mi è piaciuta! Magari non ci passi 3 o 4 ore perché fin su sono sufficienti 2 ore ma è piacevole e ci si diverte. La blu è davvero semplice, via libera! La rossa richiede qualche passettino un po’ più atletico, nulla di complesso, ma è fattibile e piacevole. Una nota di avvertimento, invece, va alla nera che presenta una tangibile difficoltà di progressione per cui non ci si può permettere di mollare prima d’aver raggiunto il segmento successivo. E’ “estremamente difficile”, ci sta. Assolutamente necessaria, in questa parte, la longe per riposare. Diciamo che, per molti versi, mi è parsa simile ad un 5c boulderoso di primo, per chi viene dall’arrampicata. Il passaggio difficile è corto però, è sufficiente determinazione e precisione per sorpassarlo. Ritornerò per rifarle tutte con amici e per aggiungerci le vie d’arrampicata lì vicino. Alè!
Sergio Vecchi
17/12/2019 alle 21:32Fatta la variante rossa. Tornerò per la nera. Molto difficile anche la rossa e sicuramente la nera deve essere presa con le pinze visto il netto strapiombo che rimonta.