La Ferrata Zandonella alla Croda Rossa di Sesto risale la parete sud della Croda in una ferrata breve ma intensa con alcuni passaggi impegnativi e privi di appoggi che richiedono buona forza. Itinerario molto lungo e faticoso con una ferrata da percorrere obbligatoriamente anche in discesa.
Il punto di partenza dell'itinerario è il Rifugio Lunelli raggiungibile dal versante bellunese del Passo Monte Croce di Comelico che separa Sesto (Bolzano) con Comelico Superiore in Cadore (Belluno). Scendendo dal passo si imbocca a destra Via Valgrande che seguiremo fino al suo termine ovvero in prossimità del Rifugio Lunelli. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Lasciata l'auto al Rifugio Lunelli (1568 m) seguiamo il segnavia 101 che inizialmente in falso piano sui prati procede verso est e gradualmente piega verso sud in una lunga e ripida serie di tornanti per portarci a guadagnare quota raggiungendo il Rifugio Berti (1950 m - 1h dal parcheggio) sotto il Monte Popera in un ambiente stupendo. Il Rifugio Berti è un importante crocevia di sentieri nelle Dolomiti di Sesto e noi seguiremo le indicazioni verso nord del sentiero 101 che risalendo il detritico Vallone Popera conduce al Passo della Sentinella. Proseguiamo nella lunga e costante salita sul versante orografico sinistro fino a incrociare nei pressi del Lago di Popera il sentiero 124. Teniamo la sinistra e seguendo segni rossi sui sassi proseguiamo in salita nel vallone in salita su morena glaciale scavata dall'ex Ghiacciaio del Popera oramai completamente ritirato. Prima del Passo Sentinella dovremo individuare su un grosso sasso un segno rosso e una targa che a destra ci indica l'attacco della Ferrata Mario Zandonella (2500 m - 3h dal parcheggio). Saliamo su detriti poco stabili raggiungendo una cengia dove poco iniziano le attrezzature metalliche in prossimità della targhetta con cui ha inizio la ferrata (3h 30' totali).
La ferrata inizia con una cengia che su materiale instabile aggira uno spigolo. Saliamo alcune roccette col cavo alla nostra destra aumentando gradualmente la pendenza fino a diventare una parete piuttosto verticale. Raggiungiamo una scaletta verticale con cavo alla nostra sinistra. Terminiamo la scala e la ferrata prosegue molto verticale su una linea di salita piuttosto povera di appigli. Saliamo in crescente esposizione fino a raggiungere un tratto più arrampicabile con buoni appigli sebbene molto esposto. Saliamo ora il tratto più tecnico della via, ovvero un canalino molto verticale con tratti a tratti privi di buoni appigli che richiederanno una salita di forza. Questo canalino di una ventina di metri è il passaggio più impegnativo ed esposto della via che ci conduce su un balcone panoramico.
Su questo piano incontriamo un capanno di guerra italiano (2835 m) scavato nella roccia risalente alla Grande Guerra. Incredibile e assurdo lo sforzo per costruire un avamposto in una zona così estrema. Percorriamo l'esposta cengia verso sinistra in un tratto esposto e non protetto. Questo tratto, pur non difficile, è adrenalinico, richiede passo fermo e ci prepara all'ultimo passaggio complicato della via. Dovremo risalire un breve canalino franoso ma attrezzato col quale terminano le attrezzature della Ferrata Zandonella. La vista si apre ora sulla Val Pusteria e percorriamo verso sinistra alcuni metri intercettando la via normale che in breve ci conduce alla croce di vetta della Croda Rossa di Sesto (2936 m - 1h dall'attacco - 4h 30' totali).
Itinerario 1
La discesa più logica è scendere dalla variante est della ferrata che ci riporterebbe poco sopra l'attacco della ferrata percorsa all'andata. Dopo la frana del 2017, la variante è stata sistemata e ora è perfettamente percorribile. Dalla croce, sì prosegue per l'unica ferrata visibile rivolta verso Val Grande. Questa ferrata inizia subito in una ripida discesa non banale fino ad arrivare ad un sentiero in mezzo alle rocce. Da qui si scende seguendo i bollini rossi disegnati nelle rocce in direzione di un fondo che rimane sempre innevato anche in alta stagione.
Si attraversa il fondo innevato fino a raggiungere un altro pezzo di ferrata in salita. Alla fine di questo, sì percorrono le sue cenge attrezzate ammirando a sinistra delle grotte nelle cima di fronte e a destra delle grotte più grandi, alcune con del materiale al loro interno. L'ultima cengia finisce con un piccolo pezzo non attrezzato, il quale conduce ad un grande masso con disegnato un triangolo ed una freccia che indica a destra con una croce sopra.
Seguiamo l'indicazione della freccia scendendo per l'ultimo tratto di ferrata arrivando all'inizio di un ripido ghiaione.
A questo punto non ci sono più indicazioni, bisogna scendere dal ghiaione fino ad intrecciarsi con il sentiero principale percorso all'andata. Non c'è un vero e proprio sentiero, è perciò consigliata prudenza vista la pendenza in discesa decisamente scomoda. (3h 30' totali dalla vetta - 8h totali).
Itinerario 2
Si scende sul versante nord che inizialmente è attrezzato con alcune funi e una scaletta. Il nostro suggerimento è di scendere con la Ferrata dei Costoni di Croda Rossa e tramite il sentiero 15B prima e 15 poi aggirare la Croda Rossa alla Base a mezzacosta. Seguire poi il segnavia 171 che scende al Rifugio Lunelli (4h dalla vetta - 8h 30' totali). Questa opzione è sicuramente più lunga rispetto a scendere la rinnovata ferrata est.
La Ferrata Zandonella sotto alcuni versi polarizza le opinioni di chi la percorre. L'ambiente in cui si sviluppa è grandioso ma l'escursione spesso lascia dubbiosi sull'avvicinamento (3h 30') per percorrere una breve ferrata (ca 45') per raggiungere una vetta raggiungibile con un'altra ferrata (la Ferrata dei Costoni della Croda Rossa di Sesto) più breve, meno difficile e con 400 m in meno di dislivello. Fatte queste premesse, la ferrata si sviluppa in un ambiente magnifico e la salita sarà sicuramente apprezzata anche se faticosa.
Lo stato delle attrezzature nella ferrata in salita è buono dopo una recente ristrutturazione. Il cavo è più teso di quanto non fosse prima della ristrutturazione e questo aiuta nei due passaggi più verticali e impegnativi mancando gli appoggi. Attenzione alla caduta di materiale detritico lungo la via che a tratti si sviluppa in un canalino in cui avvengono scariche. La discesa è stata rinnovata di recente con attrezzatura nuova ed in ottimo stato, non è banale in alcuni tratti, sia in salita che in discesa, da prestare attenzione anche al ripido ghiaione.
La Ferrata Zandonella si sviluppa in un ambiente - le Dolomiti di Sesto - con innumerevoli itinerari interessanti di cui alcuni attrezzati. Dal Rifugio Berti proseguendo verso sud è possibile intraprendere la Ferrata Aldo Roghel e la Ferrata alla Cengia Gabriella. Più a sud in direzione del Cadore incontriamo la Ferrata Mazzetta alla Croda di Tacco mentre sotto la Croda di Toni incontriamo la recente Ferrata Casara. Questi sono solo alcuni degli itinerari sul versante orientale delle Dolomiti di Sesto. Spostandoci sul versante occidentale incontriamo la Ferrata Innerkofler, la Ferrata delle Scalette alla Torre di Toblin e la Ferrata Strada degli Alpini.
Sul versante del Comelico con partenza dal Rifugio Lunelli, si può percorrere la recente Ferrata Bepi Martini al Colle di Colesei.
Relazione della discesa dalla variante est redatta col contributo di Stefano Pagnin.
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Filippo Rosi
14/04/2019 alle 13:07Lunga escursione e ferrata dura. Forse la più dura delle Dolomiti di Sesto. Un paio di tratti sono fisici e non lasciano molto spazio ai tentennamenti. Giunti in cima si viene però ripagati con una vista tra le più belle che si hanno…