Relazione del Sentiero Attrezzato d'Ambros che percorre l'affilata Cresta Pitturina posta al confine tra Italia e Austria tra il Monte Cavallino e Cima Vallona. Sentiero di cresta, decisamente esposto ma mai eccessivamente difficile. Panorami molto belli sulle Alpi Carniche e sulle vicine Dolomiti di Sesto.
Il punto di partenza dell'itinerario è Malga Melin nel comune di San Nicolò di Comelico in provincia di Belluno. Malga Melin è raggiungibile per strada stretta ma asfaltata che parte dall'abitato di Sega Digon raggiungibile lungo la SS 52 Carnica che collega San Candido (Bolzano) con Venzone (Udine). Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Lasciata l'auto a Casera Melin (1673 m) seguiamo le indicazioni in direzione nord per il sentiero 144 al Bivacco Piva e il Sentiero Attrezzato d'Ambros. Si sale ripidi inizialmente sul sentiero 161 poi in breve tenendo la destra sul 144 risalendo una lunga serie di tornanti fino a raggiungere il Bivacco Piva (2250 m - 1h 15' dal parcheggio). Il bivacco, dalla forma singolare, richiama una tenda militare. Appena prima del bivacco si seguono i segni verso destra dove seguiamo per Cima Vallona sul sentiero 191. Ci incamminiamo in ripida salita verso Cima Vallona fino a individuare una traccia che si stacca verso sinistra portandoci verso una forcella. Nei pressi della forcella, posta sul confine tra Italia e Austria, incontriamo l'attacco del Sentiero Attrezzato d'Ambros (30' dal Bivacco Piva - 1h 45' dal parcheggio).
Il Sentiero Attrezzato d'Ambros si sviluppa lungo un'affilata e interessante cresta lungo il confine italo-austriaco che termina al Monte Cavallino. Iniziamo salendo per una quindicina di metri principalmente diagonali e facili traversi fino a raggiungere un tratto non protetto di cresta. La cresta è decisamente esposta ma non presenta difficoltà. Incontriamo un secondo tratto attrezzato che ci fa proseguire sul lato sinistro del filo di cresta restando sul versante italiano. Scendiamo alcuni metri in direzione di un puntone roccioso e percorriamo tratti di cengia e traverso in base allo spessore degli appoggi per i piedi che restano molto esposti ma mai impegnativi. Scendiamo fino a incontrare una grotta già visibile dalla cresta.
Saliamo su alcune roccette e raggiungiamo una seconda e quindi una terza galleria (utile una torcia frontale visto il fondo piuttosto instabile). Si esce dalla galleria e raggiungiamo una scala con la quale torniamo sul filo di cresta. Proseguiamo sull'affilata cresta fino a raggiungere un'ampia sella erbosa dove è presente una via di fuga. Ignoriamo la via di fuga e proseguiamo lungo la cresta che percorriamo poco sotto il filo di cresta inizialmente sul versante italiano, poi austriaco e nuovamente in più marcata discesa nel versante italiano. Al termine della discesa incontriamo un camino da percorrere in discesa su cui prestare attenzione. Proseguiamo sul sentiero e raggiungiamo una forcella attrezzata dopo la quale incontriamo il passaggio chiave. Dobbiamo affrontare un traverso breve ma su placca nel passaggio del quale si deve prestare attenzione. Non è un passaggio difficile ma di livello maggiore della media della via.
Proseguiamo nella via affrontando un tratto di discesa su una parete. Questo tratto di circa 8-10 metri è ben appigliato. Proseguiamo nella via in un tratto di collegamento fino a incontrare un canalino attrezzato da risalire. Raggiungiamo nuovamente la cresta dove ora in buona esposizione percorriamo alcuni tratti non attrezzati alternati con un tratto attrezzato per raggiungere il punto più alto della cresta. Proseguiamo sul sentiero che ci conduce al termine del Sentiero Attrezzato d'Ambros in prossimità di un blocco di marmo che segna il confine tra Italia e Austria (2h dall'attacco - ca 4h totali). Voltandoci vediamo la bella cresta appena percorsa dal nostro itinerario.
Dal termine del sentiero è possibile raggiungere la vicina vetta del Cavallino (1h andata - 1h 45' a/r) continuando sulla cresta e seguendo le tracce sul ghiaione che ci conducono ad alcune roccette e quindi alla croce di vetta.
Il rientro a Casera Melin avviene scendendo a sinistra sul versante italiano imboccando il sentiero 160 che corre parallelo alla cresta appena percorsa fino a raggiungere il Bivacco Piva e quindi a ritroso per il sentiero di avvicinamento (2h dal termine della ferrata - ca 6h totali). Ci sono alcune vie più corte lungo il rientro per scendere a valle senza passare dal bivacco. Le vie sono più impervie del sentiero descritto.
Sebbene questo itinerario venga spesso definito Sentiero Attrezzato d'Ambros presenta alcuni tratti verticali arrampicabili che probabilmente lo rendono più vicino a una ferrata che a un semplice sentiero attrezzato. La via non presenta particolari difficoltà tecniche solo 3-4 punti maggiormente impegnativi. Come accade spesso per i sentieri di cresta, forte esposizione in quasi tutta la via. Attenzione al rientro non segnato in modo impeccabile.
Il Sentiero Attrezzato d'Ambros si sviluppa sul confine italo-austriaco sulle Alpi Carniche. Restando in questa zona incontriamo vicino al confine con la provincia di Udine la Ferrata del Chiadenis e la Ferrata Sartor oppure più a valle il Sentiero Attrezzato Simone. Proseguendo invece in direzione delle Dolomiti di Sesto verso il Passo di Monte Croce possiamo percorrere molte vie attrezzate tra cui la Ferrata Casarà, la Ferrata Mazzetta, la Roghel o la Zandonella.
Sul versante del Comelico con partenza dal Rifugio Lunelli, si può percorrere la recente Ferrata Bepi Martini al Colle di Colesei.
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Elettra De Biasi
13/07/2020 alle 14:48Itinerario stupendo, aereo, lungo la bellissima cresta della Pitturina. Avvicinamento un po’ lungo (anche perché ad oggi, luglio 2020, non è possibile raggiungere Malga Melin in auto ma bisogna parcheggiare alcuni tornanti sotto). La ferrata non è mai difficile, tranne i due passaggi già descritti nella relazione (quello dopo il traverso con staffe in particolare secondo me è critico per persone basse, si fa fatica a raggiungere la corda). Sentiero di rientro ri-bollinato di fresco, non è più per niente critico orientarsi per tornare a Malga Melin. Itinerario splendido.
Filippo Rosi
19/05/2019 alle 20:18Un itinerario bello, non difficile ma a tratti aereo lungo una cresta molto carina al confine con l’Austria. Voglio tornarci per salire il vicino Cavallo.