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Relazione del difficile Sentiero Attrezzato degli Alpini a Forcella Jau Tana nel Gruppo delle Marmarole. Itinerario impegnativo con elevato dislivello e ambiente selvaggio e poco battuto. Tratti attrezzati di difficoltà medio-bassa ma lunghi tratti non protetti difficili e da evitare assolutamente col mal tempo.
Il punto di partenza dell'itinerario è la località Stua vicino Calalzo di Cadore. Giunti a Calalzo di Cadore si seguono le indicazioni per Pian dei Buoi. Si prosegue su strada stretta ma asfaltata addentrandoci nel bosco seguendo le indicazioni per la Val dìOten fino a un bivio a 2,5 Km dal centro di Calalzo dove prendiamo la destra e proseguiamo per altri 2,5 Km dentro il bosco fino a dove si parcheggia l'auto. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Parcheggiata l'auto in località Stua (1555 m) dovremo seguire il sentiero 261 che ripido sale nel bosco tra tornanti per raggiungere il Rifugio Chiggiato. Saliamo rapidi nel bosco, oltrepassiamo località Costapiana (1337 m - 30' dal parcheggio) e proseguiamo raggiungendo Località La Serra che riconosceremo grazie a un cippo che testimonia il passaggio del Papa Giovanni Paolo II nel sentiero. Si prosegue nel sentiero, ora meno pendente, fino a raggiungere il Rifugio Chiggiato (1911 m - 2h dal parcheggio).
Lasciamo il rifugio in direzione nord seguendo l'alta via 5 seguendo il segnavia 260/262 fino alla Forcella Sacu dove incontriamo un primo facile passaggio attrezzato (1914 m - 15' dal rifugio - 2h 15' totali). Il sentiero, fino a questo momento non eccessivamente faticoso né esposto, cambia decisamente il proprio carattere e inizia a inerpicarsi verso nord est tagliando in diagonale le pareti sud del Cimon della Froppa. Il sentiero sale deciso con un susseguirsi di strette cenge piuttosto esposte in un ambiente via via più imponente. Alzando lo sguardo noteremo dritto a noi un intaglio sulla cresta sopra le nostre teste in direzione nord-est. Quella è la nostra meta al termine della salita, la Forcella Jau Tana. Proseguiamo raggiungendo un vallone detritico dove, una volta attraversato, incontriamo le prima attrezzature metalliche (1h da Forcella Sacu - 3h 15' totali).
Saliamo una serie di roccette (20 metri circa) che non presentano particolari difficoltà e procediamo incontrando una prima scala metallica appoggiata. Proseguiamo con le funi che ci aiutano a risalire il canalone addentrandoci verso la gola che ci condurrà alla forcella di Jau Tana. Proseguiamo la salita e incontriamo una seconda scaletta metallica oltre la quale aggiriamo uno spigolo e proseguiamo in salita verso la forcella. Questi tratti attrezzati, generalmente facili, si alternano a tratti di sentiero non protetti piuttosto esposti che devono essere affrontati con cautela. Ci troviamo ora nella parte alta del vallone e saliamo senza attraversare il vallone sul versante destro. Ci sono poche attrezzature e raggiungiamo la forcella dopo una lunga e costante salita (1h dall'attacco - 4h 15' totali).
L'ambiente in cui ci troviamo è selvaggio e imponente. Alla nostra destra spicca il Cimon della Froppa. Il nostro itinerario prosegue piegando a destra in direzione di Forcella delle Marmarole dove inizieremo la discesa. Iniziamo questo tratto di collegamento in quota tagliando a mezzacosta i ghiaioni sommitali prestando attenzione al fondo non sempre stabile. Raggiungiamo Forcella delle Foppe (2790 m) da iniziamo un tratto di discesa, a tratti attrezzato, per giungere a Forcella Marmarole (2661 m - 1h 15' da Forcella Jau Tana) con dritti a noi il proseguo della Cresta degli Invalidi.
Attenzione a non essere tratti in inganno, le difficoltà non sono terminate. La discesa avviene lungo il Vallon del Froppa, un ripido canalone con fondo instabile e forte ripidità nel primo tratto. Iniziamo un tratto di discesa ripido e attrezzato nei primi metri a cui segue un tratto di circa 20' dove è necessario procedere cautela per il fondo instabile e infido oltre che a una certa esposizione. Scendiamo con un certo affanno prestando molta attenzione fino al termine del ghiaione dove è assolutamente necessario voltarsi per osservare il difficile tratto appena percorso. Al termine del ghiaione ci innestiamo sul sentiero 262 dove terminano le difficoltà e con esse il Sentiero Attrezzato Jau Tana (1h da Forcella Marmarole - 6h 30' totali).
Seguiamo in discesa il sentiero 262 verso sud (destra) fino a raggiungere Forcella Sacu e quindi a ritroso per il sentiero di avvicinamento al Rifugio Chiggiato e quindi al parcheggio (1h 45' dall'innesto col 262 - 8h 15' totali).
E' necessario specificare in questa relazione che i tratti attrezzati non presentano difficoltà tecniche di rilievo. Le difficoltà principali della via sono i vari tratti non protetti dell'itinerario. I primi tratti esposti li incontriamo già prima di iniziare con i tratti attrezzati sebbene le vere difficoltà siano nel tratto di collegamento tra Forcella Jau Tana e Forcella delle Marmarole dove più tratti risultano essere difficili ed esposti e richiedono attenzione e cautela. Infine il ghiaione sul Vallon del Froppa è molto instabile e serve procedere anche li con cautela. Molto utili i bastoncini telescopici per la parte bassa del canalone. La zona è selvaggia e una volta raggiunta Forcella Jau della Tana si è piuttosto distanti da eventuali punti di appoggio, eccezion fatta per il Bivacco Tiziano sul versante opposto.
Il Sentiero Attrezzato Jau Tana si sviluppa nel gruppo delle Marmarole, un ambiente meno battuto dei gruppi circostanti ma decisamente interessante e selvaggio. Se si decidesse di procedere con un secondo itinerario attrezzato nel gruppo, scesi dal Vallon del Froppa, all'innesto sul sentiero 262 si tiene la sinistra e si giunge al Rifugio Baion Boni (1828 m) dove è possibile intraprendere il Sentiero Attrezzato da Pra al Ciareido.
Proseguendo in direzione est da Calalzo di Cadore incontriamo la Ferrata al Ghiacciaio dell'Antelao che è raggiungibile dalla Val d'Oten oppure la Ferrata Berti e Vandelli al Sorapiss. Da Calalzo proseguendo verso nord incontriamo anche le Ferrate delle Dolomiti di Sesto: la Ferrata Cengia Gabriella, Strada degli Alpini, Mazzetta, Croda Rossa di Sesto e Zandonella.
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Filippo Rosi
06/09/2019 alle 08:51Itinerario alpinistico come natura per l’ambiente isolato. La ferrata, o meglio i tratti attrezzati, sono facili ma su fondo infido. Giunti alla forcella serve un po’ di orientamente per intraprende il rientro. Il giro è magnifico, la zona sorprendente. Andarci se in buona forma e con abitudine all’esposizione per i tratti esposti in libera.