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Il Sentiero Attrezzato Dibona è uno stupendo itinerario di cresta che si sviluppa sul Gruppo del Cristallo. Partendo da Forcella Staunies percorre tutta la cresta che scende a Col de Strombi percorrendo un itinerario di grande interesse paesaggistico con tracce indelebili dei combattimenti che hanno infuocato questa zona nella Grande Guerra. Itinerario senza elevate difficoltà tecniche ma in alcuni tratti esposto. Richiede assolutamente ottimo allenamento visto l'elevato dislivello da percorrere.
Il punto di partenza dell'itinerario è il parcheggio nei pressi del Ristorante Rio Gere da cui parte l'impianto di risalita con seggiovia che collega Rio Gere (1700 m) col Rifugio Son Force (2215 m). Si raggiunge la partenza degli impianti seguendo la strada per il Passo delle Tre Croci che collega Cortina d'Ampezzo con Auronzo di Cadore. Gli impianti sono nel versante ampezzano del passo. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Il punto di partenza del Sentiero Ferrata Ivano Dibona è Forcella Stounies (2932 m). Per raggiungerla dovremo colmare i quasi 1250 m di dislivello dal Rio Gere. La salita è molto ripida ed è quindi vivamente consigliato prendere gli impianti di risalita fino al Rifugio Son Forca (2215 m). Dal rifugio fino a Luglio 2017 potevamo optare per una vecchia e caratteristica bidonvia che saliva alla forcella. E' stata smantellata e verrà ricostruita (data da destinarsi ma progetto in corso) e quindi l'unica soluzione possibile per intraprendere il sentiero è di salire il vallone detritico del Gran Stounies. Il canale è ripido e su fondo ghiaioso instabile quindi è necessario salire con prudenza e mettendo in conto almeno 2 ore per la salita dal termine della seggiovia.
Raggiunta la Forcella Staunies vediamo la sagoma del Rifugio Lorenzi - posto in una posizione stupenda ma attualmente chiuso dopo lo smantellamento della bidonvia. Lo raggiungiamo e dietro di esso parte una scala metallica incastonata nella roccia con cui inizia il Sentiero Attrezzato Dibona.
Terminiamo la passerella in metallo e raggiungiamo una scaletta in metallo con cui iniziamo la prima sezione della ferrata, decisamente la più "ferrata" dell'itinerario. Percorriamo un tratto di cengia con un passaggio su passerella di legno e poi percorriamo un breve traverso aggirando un risalto roccioso con un paio di saliscendi privi di difficoltà. Saliamo alcune roccette in direzione di una galleria bellica piuttosto breve che piega subito a sinistra da cui esce (torcia non necessaria) per poi farci percorrere una comoda cengia con una passerella in legno. Proseguiamo nel sentiero salendo alcune roccette a cui segue un tratto poco sotto il filo di cresta con passaggi ampi per i piedi e dove questi si restringono siamo su passerelle in legno. Siamo in prossimità del ponte sospeso di circa 30 metri che rappresenta uno dei punti più iconici del percorso. Voltandoci prima di percorrere il ponte vediamo il Rifugio Lorenzi appena lasciato e l'inizio della Ferrata Bianchi che procedeva in senso inverso rispetto al Sentiero Attrezzato Dibona (15' dall'attacco al Rifugio - 2h 30' totali). Il ponte è molto ampio e costruito con traversine di legno (un paio non fisse).
Terminato il ponte ci troviamo di fronte a una lunga scala metallica divisa in due sezioni che ci fa guadagnare quota e ci porta sulla lunga cresta che caratterizzerà questa sezione del percorso. La cresta è tutta ottimamente attrezzata con fune metallica che sarà maggiore sicurezza nonostante la cresta sia in quasi tutti i punti ampia. Proseguiamo sulla cresta raggiungendo dopo una leggera discesa in direzione della Forcella Grande. Prima di giungervi tuttavia noteremo un bivio (2980 m - 15' dal termine del Ponte Sospeso - 30' dall'attacco) dove avremo due opzioni:
Riprendiamo in discesa ripida il Sentiero Attrezzato Dibona che scende sotto la visibile insellatura della Forcella Grande che raggiungiamo senza particolati problemi (2874 m) dove a destra si stacca il sentiero segnalato per la Ferrata Renè de Pol alla Punta del Forame. Prima di raggiungere la forcella incontriamo alcuni resti di postazioni di cecchini risalenti alla Grande Guerra. Se procediamo per la Ferrata De Pol la si percorre nel senso di discesa. Alla Forcella Grande teniamo la sinistra e procediamo sul Sentiero Attrezzati Dibona. Proseguiamo sul versante sinistro della montagna incontrando dopo poco un rudere di un ex ricovero militare italiano della Grande Guerra e iniziamo un tratto del sentiero sotto la Cresta Bianca dove si alternano alcuni tratti di sentiero con cenge, facili traversi e camminamenti attrezzati con modesto dislivello. Proseguiamo nel sentiero in direzione della Forcella Padeon (2762 m - 2h dall'attacco inclusa deviazione a/r al Cristallino - 4h 15' totali) raggiungendo un altro punto iconico del percorso: il Bivacco Buffa di Perrero, originariamente una caserma di guerra ora ristrutturato e convertito a bivacco in una posizione panoramica eccellente, ideale per una pausa lungo l'itinerario.
Da questo punto proseguiamo a mezzacosta sul versante sud del Vecio del Forame. Questo tratto è caratterizzato da alcune esposte cenge in alcuni tratti non protette. Il sentiero prosegue fino a individuare un canalone detritico su cui proseguiamo in discesa sulla sinistra per un lungo tratto attrezzato che ci conduce prima a Forcella Alta (2650 m) poi a un bivio (2490m - 1h dal Bivacco Buffa di Perrero - 5h 15' totali). A questo bivio se prendiamo a sinistra il ripido sentiero che scende il canalino franoso della Val Padeon scendiamo a valle fino a incrociare la forestale che possiamo utilizzare per fare rientro alla seggiovia. Questo sentiero è da considerarsi una via di fuga piuttosto difficile e quindi non ideale da percorrere.
Proseguiamo dritti in discesa sul Sentiero Dibona fino a raggiungere Forcella Bassa (2450 m) dove per un tratto proseguiamo su sentiero a mezzacosta in discesa senza attrezzature lungo la Cresta dello Zurlon. Raggiungiamo una scaletta da salire che ci conduce ad alcuni ruderi militari (2360 m - 40' da Forcella Bassa - 6h totali). Percorriamo un breve tratto in salita fino a una forcella dove inizia un ripido tratto di discesa su un canalone ghiaioso che ci conduce al Col dei Stombi (2017 m - 40' dai ruderi dello Zurlon - 6h 45' totali) in cui termina l'ambiente roccioso e si iniziano a incontrare pini e mughi.
Il Sentiero Dibona sta per volgere al termine e dal Col dei Strombi scendiamo ripidamente in un sentiero con cui raggiungiamo dopo tornanti e serpentine l'innesto con la forestale (CAI 203 - 1700 m - 30' da Col dei Stombi - 5h dall'attacco incluso la salita al Cristallino - 7h 15' totali).
Raggiunta la forestale teniamo la sinistra e percorriamo il sentiero 203 ignorando tutte le deviazioni che incrociamo fino a raggiungere il Passo Son Forcia (2109 m - 1h 45' dall'innesto sulla forestale - 8h totali). Possiamo salire al Rifugio San Forcia per prendere la seggiovia che scende al Rio Gere (attenzione agli orari di apertura impianti) oppure tenere la destra proseguendo sul 203 incontrando dopo alcuni minuti la deviazione a sinistra per il CAI 206 (1948 m - 20' dal Passo San Forcia) che prosegue in direzione di Malga Lareto. Prendiamo il 206 in discesa fino a individuare un'esile traccia non segnata che scende al Rio Gere (30' dall'innesto sul CAI 206 - 2h 45' dal termine del Sentiero Attrezzato Dibona - 10h totali).
Il Sentiero Attrezzato Dibona viene generalmente percorso in discesa dal Rifugio Lorenzi a valle. Il motivo principale era di guadagnare Forcella Staunies con gli impianti di risalita e percorrere l'itinerario - lungo e impegnativo a prescindere - in discesa. Con la bidonvia smantellata e da ricostruire a data da destinarsi potrebbe aver senso percorrere il sentiero attrezzato in salita. e scendere a fine itinerario lungo il canalone detritico. In questo momento anche il Rifugio Lorenzi risulta chiuso quindi è necessario considerare che non ci sono punti d'appoggio intermedi - fatta eccezione per il Bivacco Buffa di Perrero lungo il percorso.
La via di fuga intermedia è un sentiero in parte attrezzato difficile ed esposto. Può essere utile come via di fuga in caso di maltempo improvviso ma è sconsigliabile percorrerla. Altri tratti non attrezzati lungo il percorso sono semplici tuttavia piuttosto esposti.
La via Ivano Dibona, che corre lungo la cresta del Zurlon nel gruppo del Cristallo, è un percorso storico utilizzato dalle truppe italiane durante la Grande Guerra. Ben visibili lungo la via sono i resti dei barricamenti di oltre un secolo fa. Terminata la Grande Guerra il sentiero venne riesplorato negli anni '60 da Freddy e Ivano Dibona, successivamente reso sicuro per i turisti e riaperto nel settembre 1970. Prende il nome appunto da Ivano Dibona, che era morto sul Cristallo nel 1968.
Una curiosità riguarda il ponte sospeso vicino a Forcella Staunies. Il ponte è il più lungo delle vie ferrate dolomitiche - 27 metri - ed è stato inserito nel film d'azione Cliffhanger con Silvester Stallone. Si dice che il ponte venne fatto effetticamente saltare durante le riprese e con i rimborsi ricevuti, venne ristrutturato completamente il sentiero attrezzato.
La Ferrata Dibona è un lungo itinerario che richiede un intero giorno per essere compiuta soprattutto senza poter utilizzare la bidonvia che sale a Forcella Staunies. Da Forcella Staunies parte la Ferrata Bianchi che percorre un tratto di cresta fino a raggiungere la vetta di Cima di Mezzo al Cristallo ed è un classico itinerario che si può abbinare al Sentiero Attrezzato Dibona. Se si volessero utilizzare più giorni nel massiccio del Cristallo, terminato il Sentiero Attrezzato Dibona potremmo proseguire in direzione de l'Ospitale sul versante orientale del massiccio da cui è possibile intraprendere la Ferrata Renè de Pol alla Punta del Forame. Scendendo invece più a sud sul Pomagagnon incontriamo la Ferrata Strobel a Punta Fianes e la Ferrata alla Terza Cengia. In alternativa, scendendo dal Passo delle Tre Croci in direzione di Misurina incontriamo la Ferrata Merlone e il Sentiero Attrezzato Bonacossa entrambe nei Cadini.
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alessandro.00
21/08/2020 alle 18:36Bellissima ferrata con panorama stupendo a 360° con molti reperti storici della guerra e baracche ben conservate. Salita da forcella staunies fattibile ma molto faticosa. Per la discesa per la Val Padeon attenzione all’ultimo tratto a non scivolare su un piccolo sentiero su ghiaione (bisogna avere assolutamente passo sicuro e fermo). MI RACCOMANDO arrivati ad un ghiaione dopo aver superato una cengia esposta a quota circa 2650 metri il sentiero si divide in 2. Assolutamente consigliato scendere a sinistra e non proseguire dritto poiché si finisce in un ghiaione ripidissimo e molto franoso. I 2 sentieri comunque si ricongiungono alla biforcazione per Son Forca e Ospitale. L’itinerario richiede un ottimo allenamento, che viene totalmente compensato dal panorama.
fabio.savina
12/07/2020 alle 17:14Percorsa il 12/07/2020 in discesa come descritto nella relazione (senso antiorario). Segnalo la presenza di un nevaio nel canale dell’attacco della ferrata che rende complicato l’accesso alla prima scala. Il sentiero che scende per la Val Padeon descritto come “una via di fuga piuttosto difficile” è in realtà un sentiero ben tracciato ed attrezzato con corde nei tratti più ripidi (probabilmente attrezzato dopo che è stata scritta la relazione). Personalmente credo sia molto meglio percorrere la ferrata in salita (senso orario) percorrendo anche il sentiero della Val Padeon in salita. Percorrere tutto l’itinerario descritto nella relazione può risultare noioso e inutilmente stancante (7km di forestale per il rientro sono un po’ troppi). Utilizzando il parcheggio al passo Tre Croci come punto di partenza non sono necessari gli impianti di salita (non si hanno quindi vincoli di orario per la partenza), l’itinerario può essere percorso in 5-7 ore e per i più allenati è possibile anche concatenare la ferrata Bianchi al Cristallo di Mezzo.
tommy.76
24/04/2019 alle 16:45Se si fa il giro completo partendo da Ospitale diventa una ferrata molto impegnativa per la lunghezza non per le difficoltà tecniche…paesaggio magnifico e vista spettacolare sul Cristallo e sulle cime circostanti…lungo tutto il percorso ci sono tracce di interesse storico e un bivacco in posizione strepitosa…peccato che il rifugio Lorenzi sia chiuso perché è una perla….rientro lunghissimo