Relazione del Sentiero Attrezzato Falcipieri alle 5 Cime del Pasubio. L'itinerario è lungo, mai eccessivamente difficile ma sempre abbastanza esposto. La via mantiene un carattere alpinistico, pur rimanendo moderatamente difficile, con diversi tratti di arrampicata in libera sia in salita che in discesa. Luoghi dal forte interesse storico sia in salita che lungo il rientro attraverso la Strada delle 52 Gallerie.
Il punto di partenza dell'itinerario è Bocchetta di Campiglia in provincia di Vicenza. Questa località, dove è situato l'ampio parcheggio di accesso alla Strada delle 52 Gallerie è raggiungibile da Passo Xomo generalmente raggiunto deviando a nord dalla Strada Statale 46 che collega Rovereto (Trentino) con Schio (Vicenza). In località Ponte Verde nei pressi di un ampio tornante, si stacca una strada con chiare indicazioni per la Strada delle 52 Gallerie. Si percorre tutta la stretta strada fino a Passo Xomo per circa 5,5 Km. Raggiunto il passo seguiamo le indicazioni a sinistra per il Pasubio. Percorriamo la nuova strada per 1,5 Km fino al parcheggio a pagamento presso Bocchetta di Campiglia. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Lasciata l'auto nel parcheggio (1220 m) ci incamminiamo verso l'inizio della Strada delle 52 Gallerie che, tuttavia, lasceremo ben presto seguendo a destra il segnavia 367 per il Sentiero Alpinistico Attrezzato delle 5 Cime. Questo sentiero corre parallelo alla Strada delle 52 Gallerie (segnavia 366) che noi percorreremo al ritorno. Saliamo nel bosco seguendo i segni biancorossi fino a incontrare la targhetta dal quale inizia il Sentiero Attrezzato Falcipieri oppure la "Via delle 5 Cime del Pasubio" (15' dal parcheggio).
Raggiunta la prima fune metallica ci siamo spostati sulla cresta che seguiremo lungo tutto il nostro itinerario alternando tratti di sentiero attrezzato e non, tratti più o meno verticali di ferrata e brevi tratti di arrampicata in libera (max II grado). Dopo questo primo balzo chiuso tra due sassi proseguiamo sul sentiero raggiungendo un camino dove il cavo scorre a sinistra mentre incontriamo alcuni appigli artificiali sul lato destro. Percorriamo un tratto di sentiero dove incontriamo alcuni brevi tratti attrezzati lungo la cresta. Passiamo attraverso una fessura tra due rocce e scendiamo in un tratto attrezzato. Procediamo sul sentiero salendo alcuni facili balzi attrezzati fino a vedere una galleria della sottostante strada. Procediamo sul nostro sentiero passando all'interno di una breve galleria e quindi procediamo verso sinistra su una cengia attrezzata. Percorriamo la cengia e aggirando uno spigolo attrezzato verso destra lo risaliamo in piacevole arrampicata.
Conclusa la risalita di questo sperone, piuttosto verticale ed esposto nella parte alta, proseguiamo lungo il filo di cresta sempre attrezzato fino a scendere alcuni metri e dirigendoci verso una bastionata rocciosa dove ritroviamo le attrezzature metalliche. Inizialmente su cengia a destra per poi incontrare un diedro appoggiato con cavo sulla destra. Risaliamo agevolmente il diedro fino a raggiungere una lunga scala metallica. Siamo al cosiddetto "Bovolo". Risaliamo la scala che termina su un breve traverso in leggero strapiombo a destra dove sono presenti alcune staffe. Percorriamo il traverso, inizialmente con limitati appigli per i piedi, poi più ampi e raggiungiamo una cengia. Percorriamo la cengia che è interrotta da una parete ben gradonata e attrezzata con staffe. Risaliamo la parete decisamente arrampicabile riprendendo la cengia verso destra. La cengia sale momentaneamente su alcuni balzi rocciosi prima di raggiungere un più ampio tratto di sentiero che ci conduce alla prima delle 5 Cima: Bella Laita (1881 m - 1h 30' dall'attacco).
Procediamo ora in direzione ovest su un lungo tratto di cresta. La cresta è generalmente ampia sebbene esposta su entrambi i lati con alcuni facili tratti di I grado da arrampicare in libera. Proseguiamo sul sentiero ottimamente segnato con mughi e vegetazione bassa su entrambi i lati. Dopo alcuni minuti di cresta affrontiamo un tratto di una quindicina di metri di disarrampicata non protetta su cui prestare attenzione. I passaggi sono evidenti e non difficili ma i passaggi sono esposti e serve prudenza. Raggiunta una forcellina risaliamo sempre in libera su passaggi di I grado sul versante opposto per riprendere il sentiero di cresta fino alla seconda cima: Cima Cuaro (1939 m - 30' da Bella Laita - 2h dall'attacco).
Lasciata la cima proseguiamo sulla cresta iniziando un tratto di discesa in un breve canalino dove incontriamo una staffa metallica a sostegno. Riprendiamo quindi il sentiero di cresta raggiungendo nuovamente la fune metallica che ci aiuta a scendere un tratto inizialmente verticale poi più appoggiato e gradonato. Breve tratto di trasferimento e riprendiamo la discesa attrezzata lungo una parete appoggiata ma con fondo friabile. Nella parte bassa di questo tratto scendiamo lungo un traverso diagonale non difficile ma esposto prima di scendere gli ultimi metri verticali e raggiungere il termine della fune presso una più ampia sella - Forcella Camossara (1875 m - 30' da Cima Cuaro - 2h 30' dall'attacco).
Proseguiamo lungo la cresta in direzione ovest con alcuni passaggi di facile arrampicata con sempre una buona esposizione dietro di noi. Ci portiamo sul filo di cresta inizialmente sul lato sinistro poi su quello destro procedendo ora senza attrezzature seguendo i segni bianco rossi sul sentiero che gradualmente si allarga fino a raggiungere nuovamente le attrezzature metalliche. Saliamo un breve balzo gradonato per poi aggirare un masso a sinistra e salire un breve canalino che ci riporta sul filo di cresta. La via prosegue in direzione della cima Forni Alti ora sulla cresta attorno ai mughi per essere interrotta solo sa un saltino. Riprendiamo il sentiero incontrando nuovamente l'attrezzatura che risale il filo di cresta. La parte alta di questo tratto è sicuramente la più esposta con alcuni passaggi aerei supportati da ampie staffe. Questi passaggi sono esposti ma non difficili e si risalgono con una progressione piacevole. Completiamo la salita verticale e ci troviamo nuovamente sulla cresta che, dopo un ultimo tratto di roccette parzialmente attrezzate e un breve canalino sempre attrezzato, ci conduce con sentiero alla spartana croce di legno dell'anticima di Forni Alti. Proseguiamo sulla cresta in questo tratto abbastanza piana fino a raggiungere la croce metallica sulla cima di Forni Alti (2023 m - 45' da Forcella Camossara - 3h 15' dall'attacco) - terza cima raggiunta lungo la via. Dritto a noi vediamo la cresta che percorreremo in discesa e successivamente in salita verso il Cimon del Soglio Rosso.
Riprendiamo il sentiero passando a fianco a una targa commemorativa della Grande Guerra e quindi procediamo all'interno di una galleria di guerra che si biforca al suo interno. Seguiamo i segni bianco rossi tenendo il tunnel di sinistra uscendo in breve dal tunnel dove incontriamo un tratto di discesa attrezzata ben gradonata che ci lascia sulla traccia sottostante di sentiero. Seguiamo il sentiero che ci conduce dentro una seconda galleria. La percorriamo (torcia non necessaria) e il sentiero prosegue in leggera discesa sul versante opposto fino a una palina che indica il Passo di Fontana d'Oro (1875 m). Ignoriamo la deviazione per la Strada delle 52 Gallerie (segnavia 366) e restiamo tenendo la destra sul sentiero in direzione del Rifugio Papa (segnavia 369).
Dopo questo tratto di discesa, il sentiero prosegue ora prosegue in modesta salita alternando tratti di comodo sentiero con alcuni balzi rocciosi. Fatta questa premessa il primo tratto attrezzato è in discesa su un tratto gradonato che ci conduce, dopo un tratto diagonale, a una forcellina. Proseguiamo sul sentiero lungo una stretta cengia a sinistra. Proseguiamo sul sentiero che ritorna in cresta dove incontriamo le attrezzature metalliche nel primo tratto. Percorriamo il tratto di cresta e raggiungiamo la penultima cima della via: il Cimon del Soglio Rosso (2040 m - 1h da Forni Alti - 4h 15' dall'attacco). Prima di ripartire ci voltiamo per vedere il percorso fatto scendendo da Cima Forni Alti attraversando due gallerie con la sottostante Strada delle 52 Gallerie che passa parallela al nostro percorso.
Giunti in cima al Cimon del Soglio Rosso il resto dell'itinerario diventa evidente dritto a noi. Scendiamo lungo la cresta per risalire in breve la quinta e ultima cima: Cima dell'Osservatorio (2027 m - 15' da Cimon del Soglio Rossi - 4h 30' dall'attacco). Dopo aver visitato i resti di un punto di osservazione nella Grande Guerra, scendiamo con ripido sentiero fino alle Porte del Pasubio dove raggiungiamo il grande Rifugio Generale Achille Papa al termine di questa entusiasmante e lunga escursione lungo le creste del Pasubio (ca 5h dall'attacco - 5h 15' totali).
Dal Rifugio Papa il rientro verso Bocchetta di Campiglia avviene lungo una strada altrettanto emozionante. Percorreremo infatti la via che ripetutamente abbiamo visto correre parallela alcune decine o centinaia di metri sotto il Sentiero Attrezzato Falcipieri: la Strada degli Eroi, ovvero la Strada delle 52 Gallerie. Se per le brevi gallerie incontrate lungo la ferrata la torcia non è necessaria, in questo tratto della via lo è decisamente. Andremo infatti ad attraversare 52 gallerie risalenti alla Grande Guerra, alcune di pochi metri altre lunghe (fino a 370 m) e articolate, alcune buie altre illuminate da fori nella roccia. La via è lunga circa 6,5 Km e si snoda a mezzacosta lungo ripidi precipizi ed è un'opera che lascia esterrefatti considerando quando fu costruita e il tempo di costruzione (soli 10 mesi). Si percorre il lungo sentiero di rientro prendendosi il tempo di ammirare il paesaggio e raggiungendo il parcheggio dopo circa 2 ore dal Rifugio (ca 7h 30' totali).
Il Sentiero Attrezzato o Ferrata Falcipieri è un itinerario di cresta quindi con una discreta esposizione presente in lunghi tratti del percorso. Inoltre, come indicato dal cartello all'inizio dell'itinerario, mantiene un certo carattere alpinistico seppur ampiamente attrezzato. Incontriamo infatti diversi tratti di arrampicata (max II grado) che richiedono attenzione soprattutto in caso di roccia umida. Le attrezzature sono state ammodernate di recente e sono in buone condizioni.
Un altro aspetto che segnaliamo per questa escursione è la nebbia. In questa zona, soprattutto nei mesi caldi, succede frequentemente che il pomeriggio salga dalle valli una fitta nebbia. Considerando la lunghezza dell'itinerario è consigliabile essere già giunti al rifugio nelle prime ore del pomeriggio per evitare di dover percorrere tratti della via avvolti nella nebbia. Ultima considerazione. Portare abbondanti scorte di acqua non essendoci fonti tra l'attacco e il Rifugio Papa.
Il Sentiero Attrezzato Falcipieri si snoda lungo la parte settentrionale delle Piccole Dolomiti. Spostandoci più a sud incontriamo subito il Sentiero Attrezzato al Monte Cornetto mentre se ci spostiamo nella zona del Carega possiamo salire il Sentiero Attrezzato Pojesi, la Ferrata Biasin, la Ferrata Campalani oppure la Ferrata al Vajo Scuro. Infine da Recoaro Terme possiamo salire al Rifugio Bertagnoli dove è possibile percorrere la Ferrata Viali e la Ferrata Ezio Ferrari al Gramolon. Da Pian delle Fugazze è possibile anche intraprendere il Sentiero Attrezzato Baglioni. Spostandoci invece nella Val d'Astico si può percorrere la recente Ferrata Anelli delle Anguane.
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simba2000
22/11/2020 alle 11:19Il parcheggio si paga solo fino al 31/10.
Attacco bello in un mare di foglie a terra.
Alcuni passaggi difficili, contrariamente alle ferrate vere questo percorso é perlopiu un misto, molta cresta, tratti molto pericolosi secondo me in quanto facilmente sottovalutabili, infatti sono sprovvisti di cavo ma iniziare a scivolare fuori traccia significa scivolare sull’ erba scivolosissima e ripidissima e quindi ritrovarsi a valle già morti!
Fate molta attenzione!
Inoltre vari tratti sono da disarrampicare in discesa, più difficili di una salita ripida di ferrata!
Inoltre dovendo aspettare la mia compagna che non é proprio in forma ci abbiamo messo in tutto 11 ore (!) anziché le canoniche 7 e mezza, davvero non finisce MAI!
Il rifugio Papa era chiuso, noi avevamo ancora la nostra acqua ma non so se cercando l’ avremmo trovata.; altre fonti lungo il percorso non ci sono.
Il rientro dalle gallerie con torcia frontale in una notte limpida é davvero spaziale con tutte le luci delle città in pianura.
Io sono rimasto entusiasmato dalla bellezza e dall’ impresa provante!
Molti camosci anche…
Vincenzo
13/09/2019 alle 21:34Ferrata semplice ma appagante, sempre disponibili vie di fuga in caso di temporali improvvisi.
landi.andrea1
30/08/2019 alle 16:31Percorsa il 17/08/19
Nel complesso lunga ed impegnativa, ma non tanto per la parte di arrampicata, piuttosto per il lunghi tratti di escursione in salita. Panorama splendido. Qualche tratto in libera divertente. Peccato che ci sia poco da arrampicare se si considerano le 3h e 30’/4h di uscita. Rifugio achille papa cigliegina sulla torta.
Portatevi riserva di acqua. In diversi punti si può rientrare su sentiero delle 52 gallerie, che comunque vale la pena di essere percorso al rientro.
Ps: il parchimetro accetta solo monete e devono essere per forza 6 euro. Assurdo.
Vincenzo
26/08/2019 alle 07:07Di ferrata in verità c’è poco e più un sentiero alpinistico. Da fare solo se ben allenati.
tommy.76
24/04/2019 alle 17:00Ferrata non impegnativa ma molto stancante e lunga…alternata da tratti ferrati a tratti di puro cammino…possibilità di fare un anello scendendo per le 52 gallerie
VANNI CASARI
30/03/2019 alle 21:08Bellissima ferrata. Lunga, varia, intensa.
Un continuo sali e scendi.
Non particolarmente difficile ma molto appagante.
Da provare