Relazione dell'impegnativa escursione al Monte Pelf nel Gruppo dello Schiara salendo dal Sentiero Attrezzato Marino Guardiano. L'itinerario è molto lungo e sale a Forcella Marmol con l'omonima ferrata per poi iniziare un secondo itinerario attrezzato. Itinerario attrezzato con difficoltà tecniche moderate nei tratti attrezzati ma esposto e da non sottovalutare nei tratti non attrezzati sia in salita che in discesa. Ideale da inserire in un itinerario di più giorni.
Per l'escursione del Sentiero Attrezzato Guardiano al Pelf è necessario raggiungere Forcella Mormol che divide il Pelf da Cima Schiara. E' possibile intraprendere l'itinerario da sud oppure da nord. In questa relazione descriviamo l'itinerario partendo da sud offrendo questo itinerario la possibilità di abbinare altre vie ferrate in uno stupendo e impegnativo itinerario ad anello.
Il punto di partenza dell'itinerario è l'abitato di Case Bortot in provincia di Belluno. Da Belluno seguiamo la strada regionale del Col di Lana e dopo poco ad una rotonda seguiamo sulla destra per Bolzano Bellunese e per il Parco delle Dolomiti Bellunesi. Teniamo la strada oltrepassando Bolzano Bellunesi, poi Gioz e sempre sulla stessa strada incontriamo ora i segni per il Rifugio Case Bortot. Proseguiamo sulla strada fino a raggiungere la località di Case Bortot dove oltrepassiamo il rifugio e dopo pochi metri incontriamo uno spiazzo dove è possibile parcheggiare con la strada che termina. Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Il primo obiettivo del nostro avvicinamento da Case Bortot (695 m) è di raggiungere il Rifugio VII Alpini ai piedi dello Schiara. Lasciata l'auto nel parcheggio ci incamminiamo lungo il sentiero con segnavia 501 che ci condurrà al rifugio. L'inizio è molto piacevole su ampio sentiero nel bosco con alla nostra destra ben visibile lo Schiara e la Gusela del Vescovà ben distinta sulla sinistra. Procediamo nel sentiero che scende a Ponte del Mariano (30' dal parcheggio) oltre il quale incontriamo un bivio segnalato: a destra sale il CAI 507 che utilizzeremo per il rientro dal Pelf. Noi restiamo sul CAI 501 in direzione del Rifugio. Si sale ora in maniera decisa nel bosco guadagnando rapidamente quota lungo il torrente Ardo. La salita si svolge in larga parte al sole e risulta faticosa sebbene non difficile. Raggiungiamo una serie di tornanti dove la valle si apre. Risaliamo questo tratto e ci troviamo nella radura dove è posizionato il Rifugio VII Alpini (1502 - 2h 45' dal parcheggio). Il Rifugio VII Alpini è un crocevia di sentieri nel Gruppo dello Schiara.
Per questa relazione dobbiamo raggiungere la Forcella Marmol e la via più diretta è di percorrere in salita la Ferrata Piero Rossi (ex Ferrata Marmol). La Ferrata alla Forcella Marmol condivide con la Ferrata Zacchi il primo tratto di ferrata per poi dividersi e salire sul versante sudorientale dello Schiara. Dal rifugio dovremo quindi raggiungere l'attacco della Ferrata Zacchi. Seguiamo i segnavia 503 che iniziano dietro il rifugio in direzione nord verso l'imponente bastionata rocciosa dello Schiara. Seguiamo i segni, passiamo attraverso al caratteristico Porton e raggiungiamo l'attacco della Ferrata Zacchi (45' dal rifugio - 3h 30' dal parcheggio). Saliamo il primo tratto di ferrata di circa 100 metri fino a raggiungere il bivio: a sinistra sale la Zacchi, noi teniamo la destra seguendo la Piero Rossi con segnavia 514. Saliamo la ferrata fino a raggiungere il Bivacco Bocco - Zago (2266 m -. Lo oltrepassiamo e seguiamo la via solo a tratti attrezzata. Ignoriamo la deviazione a sinistra per la vetta dello Schiara e proseguiamo verso nord in un alternarsi di tratti attrezzati e sentiero fino a raggiungere la Forcella del Marmol (2262 m - 3h dall'attacco -6h 30' dal parcheggio).
E' utile leggere la relazione della Ferrata Zacchi (primo troncone) e la Ferrata Marmol per valutare i vari passaggi nell'avvicinamento.
Attraversiamo longitudinalmente la Forcella del Marmol dove termina la Ferrata Piero Rossi e iniziamo sul versante opposto della forcella il Sentiero Attrezzato Marino Guardiano. La salita al Pelf è maggiormente verticale e attrezzata in questa prima parte e affrontiamo subito un paio di passaggi verticali, un traverso a sinistra e successivamente un nuovo tratto verticale. La roccia è buona, ricca di appigli e l'attrezzatura in buone condizioni. Dopo una quindicina di minuti di passaggi attrezzati con buona verticalità terminano le attrezzature metalliche e iniziamo un tratto di sentiero in direzione est. Proseguiamo nel tratto di sentiero restando poco sotto la cresta sul versante nord (attenzione a ghiaccio presente anche in stagione inoltrata).
Raggiungiamo un nuovo tratto attrezzato che ci porta vicino alla cresta e appare in bella vista dritta a noi la Schiara sul versante opposto della forcella che abbiamo risalito. Proseguiamo in costante mai eccessiva salita verso la vetta del Pelf affrontando un tratto attrezzato su roccette e un'esposta cengia verso sinistra. Risaliamo alcuni metri e ci troviamo sull'ultima sezione dell'itinerario di salita al Pelf. Questo tratto è sicuramente il più emozionante e consiste in un itinerario di cresta inizialmente larga e non protetta poi attrezzata in alcuni aerei passaggi. Saliamo a una forcella su fondo non eccessivamente stabile. Siamo alle battute finali della salita al Pelf. Risaliamo gli ultimi metri su sentiero e roccette raggiungendo la spartana croce in legno posta su un grosso ometto di sassi (2502 m - 1h 30' dall'attacco a Forcella Marmol - 8h dal parcheggio).
L'escursione al Pelf col Sentiero Attrezzato Guardiano è molto lunga e la discesa avviene per la lunga via normale con segnavia 511. Iniziamo seguendo in direzione est la cresta fino a raggiungere un lungo tratto di roccette in discesa dove serve prestare massima attenzione. Terminiamo il tratto impegnativo di discesa e ora le difficoltà si riducono drasticamente ad eccezione di individuare correttamente la via da percorrere visti i segni sbiaditi e sporadici. Si perde costantemente quota cercando di mantenere la traccia fino a raggiungere un bivio dove a destra col 505 si ritorna al Rifugio VII Alpini, noi invece restiamo sul CAI 511 in discesa seguendo per Mariano. Scendiamo prima tra i prati, poi nel bosco passando a fianco al datato Bivacco Casera Medassa (1342 m). Proseguiamo nel piacevole sentiero nel bosco innestandoci sul CAI 507 tenendo la destra sempre verso il Ponte Mariano. Raggiungiamo il ponte e quindi a ritroso sul CAI 501 percorso nell'avvicinamento verso Case Bortot (3h 30' dalla vetta del Pelf - 11h 30' totali).
Il Sentiero Attrezzato Marino Guardiano è un itinerario che dal punto di vista tecnico dei tratti attrezzati è da considerarsi di difficoltà media con i passaggi più impegnativi nel tratto iniziale vicino a Forcella Marmol. Queste difficoltà tecniche relativamente contenute non devono tuttavia trarre in inganno. Nonostante l'altitudine non eccessiva parliamo di un'escursione lunga, impegnativa con un avvicinamento estenuante sia per dislivello che durata con all'interno una vera e propria ferrata (Ferrata Piero Rossi). L'itinerario è consigliato solo per escursionisti esperti e deve essere programmato con tempo stabile sviluppandosi in un luogo piuttosto isolato e, sebbene ci sia il punto d'appoggio di un paio di bivacchi lungo la via, può causare gravi conseguenze essere colti da brutto tempo a metà escursione, ad esempio sulla vetta del Pelf. E' consigliabile dividere l'escursione in due giorni, ad esempio pernottando nel Rifugio VII Alpini oppure al Bivacco vicino la Forcella Marmol.
Il Sentiero Attrezzato Marino Guardiano sale da Forcella Marmol al Pelf. L'itinerario include un lungo avvicinamento e un impegnativo rientro ad anello. La zona è ideale per abbinare più itinerari attrezzati, in particolare per salire in vetta allo Schiara è possibile utilizzare la Ferrata Mormol oppure abbinare la Ferrata Berti con la Zacchi oppure la Sperti. Parliamo di itinerari generalmente difficili ed esposti. La Zacchi è forse la ferrata più impegnativa dal punto di vista tecnico, mentre la Sperti è un itinerario lungo e con interessanti passaggi in cresta. Concludendo la zona si presta molto bene a itinerari di più giorni mantenendo comunque un carattere alpino degli itinerari.
Se si volesse invece procedere verso itinerari attrezzati più brevi senza lunghi avvicinamenti e rientri, a pochi Km da Belluno si può salire in direzione del Cadore dove incontriamo in rapida successione la Ferrata Parete dei Falchi, la Ferrata alla Palestra di Roccia della Val Gallina e la Ferrata della Memoria al Vajont.
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Filippo Rosi
17/05/2019 alle 13:53Itinerario lungo e tosto come sanno essere le Dolomiti Bellunesi. I tratti attrezzati sono facili. La parte non attrezzata richiede un minimo di attenzione, sopratutto se umida.