Il sentiero attrezzato Pierino dalla Zuanna è un sentiero che sale lungo un percorso utilizzato nella Prima Guerra Mondiale a margine degli scontri avvenuti tra l'esercito italiano e austriaco sul Monte Pubel in Val Brenta (provincia di Vicenza). Il sentiero è dal punto di vista tecnico e di arrampicata elementare e gli infissi metallici servono prevalentemente per aumentare la sicurezza della progressione che avviene su fondo scivololo, boschivo e in alcuni punti esposto. Ideale come sentiero attrezzato per prendere dimestichezza con attrezzatura ed esposizione in ambiente privo di difficoltà ambientali significative.
Il punto di partenza del Sentiero Pierino della Zuanna è situato lungo la strada che collega Valstagna (Vicenza) con Foza (Vicenza). Per giungere a Valstagna si percorre la strada statale 47 che da Bassano sul Grappa conduce in Valsugana quindi a Trento. Giunti a Valstagna con la strada statale prestare attenzione al cartello che indica sinistra le Grotte di Oliero. Svoltiamo a sinistra seguiamo la strada che conduce sul ponte. Lo attraversiamo a teniamo la destra in salita. Dopo pochi metri la strada si separa: noi teniamo la sinistra entrando in paese verso Piazza San Marco. Di nuovo teniamo la sinistra e seguiamo le indicazioni per Foza. La strada diventa ora più ripida ed esce dal paese. Giungiamo a un bivio dove teniamo la destra per Asiago e Foza. Guidiamo per circa 1 Km fino a un tornante (2 tornante) dove parcheggiamo a bordo strada vicino a un cartello Cala del Sasso.
Indicazioni per Google Maps disponibili qui.
Parcheggiata l'auto ci incamminiamo su una strada sterrata in direzione ovest lungo la Val Frenzela. Dopo pochi minuti seguiamo il sentiero 779 a destra con chiare indicazioni che stiamo per incamminarci sul Sentiero Pierino della Zuanna (PDZ) che condurrà in circa 2 ore al Monte Pubel che domina la Val Brenta. Il sentiero sale su chiara traccia e raggiungiamo in successione il Pian dea Mea (350 m), il Balcon de Rialto (479 m), il Col dei Mufloni (618 m) e quindi a un bivio denomicato "Bivio Strada Militare" (660 m): a destra si raggiunge Foza per la vecchia strada. Noi invece terremo la sinistra incamminandoci nella parte più interessante della salita (circa 1 ora abbondante dal parcheggio).
Tenuta la sinistra al bivio proseguiamo sulla traccia e in breve raggiungiamo un secondo bivio: a sinistra prosegue la variante facile non attrezzata mentre a destra sale la variante attrezzata che comunque è di livello facile e la consigliamo. Utilizzeremo il sentiero di sinistra come rientro.
Ci incamminiamo in salita nel bosco fino a raggiungere una galleria militare con targetta. Noi seguiremo a destra la cengia artificiale scavata. Percorriamo la cengia e saliamo nel sentiero fino all'inizio vero e proprio del sentiero attrezzato col caratteristico cartello rosso.
Percorriamo una cengia attrezzata e saliamo un ripido tratto di sentiero dove il cavo risulterà utile in caso di terreno bagnato. Il sentiero prosegue fino alla Base del Canale (975 m) dove si sviluppa l'ultima parte attrezzata della via: nuovamente facili roccette e sentiero che sale fino a incontrare una singolare scaletta metallica. Saliamo ancora per circa 100 metri alternando tratti attrezzati e tratti di sentiero fino a raggiungere il punto panoramico della Panchina del Generale con la visuale che spazia su tutta la valle.
Dopo il meritato ripodo con vista, si sale su traccia verso la crestina rocciosa che conduce in vetta al Monte Pudel dove la grande Croce di San Francesco domina la valle (ca 2h 30' dal parcheggio).
Percorriamo a ritroso l'ultima parte del sentiero percorsa in salita fino alla panchina. A quel punto non scenderemo per il tratto attrezzato bensì per l'altra traccia che scende a destra e che evita i tratti attrezzati sebbene sia talvolta ripida. Raggiungiamo una cengia sotto incombenti strapiombi calcarei e scendiamo nel bosco raggiungendo il cosìddetto Parlamendo delle Streghe. Continuiamo in didcesa costante fino a raggiungere il bivio incontrato all'andata con brevi e facili tratti attrezzati. Da questo punto si raggiunge il parcheggio a ritroso per il sentiero dell'andata (4h 30' totale dell'escursione - circa 2h dal termine della salita).
Molte sono le tracce degli scontri avvenuti in questa zona durante il conflitto mondiale e l'escursione di per sè assume un carattere molto interessante. La zona è poco battuta e il sentiero, attrezzato ottimamente di recente, merita una visita. I tratti attrezzati risulteranno talvolta superflui ma la situazione è diversa in seguito a piogge e fondo bagnato.
Lo sconsigliamo nei mesi estivi vista la bassa quota. Si presta molto bene ad essere percorso anche nei mesi freddi prestando attenzione alle condizioni del fondo del terreno. Essendo più un'escursione con tratti attrezzati che una via ferrata, il tempo indicato in relazione varia considerevolmente a seconda del passo e dell'allenamento di chi percorre l'itinerario.
Da Valstagna avremo due opzioni: proseguire verso nord oppure verso sud.
Se proseguiamo verso nord raggiungiamo a est Feltre dal quale è possibile proseguire in direzione sia della provincia di Belluno che verso Fiera di Primiero quindi San Martino di Castrozza. Verso Belluno, potremmo percorrere le vie ferrate a bassa quota vicino al Piave: la Ferrata della Memoria al Vajont, la Ferrata della Val Gallina e la Ferrata alla Parete dei Falchi. Nei mesi estivi consigliamo, se preparati fisicamente, al Giro dello Schiara con la Ferrata Zacchi, Berti e Marmol oppure anche le ferrate Sperti e Guardiano.
Se da Feltre invece salissimo verso San Martino di Castrozza, si aprono moltissime opportunità nei mesi estivi. Sono infatti moltissime le Vie Ferrate nelle Pale di San Martino. Tra queste segnaliamo la Ferrata Bolver Lugli, la Ferrata del Porton e del Velo, la Ferrata Buzzati e la Ferrata delle Fiamme Gialle al Bivacco Reali.
Se da Valstagna invece scendessimo a valle verso Bassano del Grappa, possiamo percorrere la Ferrata Sass Brusai oppure la Ferrata Guzzella al Grappa oppure la Ferrata Santa Felicita (ideale in inverno).
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Manuel Bille
12/09/2020 alle 20:59Fatta oggi con due bambini di 5e8 anni, bella faticata, secondo me il tempo di un’ora di avvicinamento è un po’ stretta. Pecca, purtroppo il panorama durante la salita è di una monotonia infinita, solo salita tutta uguale per circa 4 km. Sembra di fare la cala’ del sasso in versione ridotta. Ma con pane e sopressa si va’ ovunque ?
Sergio Vecchi
04/01/2020 alle 18:00Bel sentiero attrezzato, privo di reali difficoltà tecniche ma con buon dislivello. Un piacevole itinerario nei mesi freddi.