La Ferrata al Catinaccio d'Antermoia è una ferrata dall'enorme interesse paesaggistico che si sviluppa sia in salita che discesa lungo le pareti del Catinaccio d'Antermoia. La relazione è proposta con partenza dal Rifugio Gardeccia e presenta due opzioni per il rientro. L'ambiente è molto frequentato tuttavia si sale oltre 3000 m e quindi servono le precauzioni tipiche dell'ambiente di alta montagna.
Il punto di partenza dell'itinerario è il Rifugio Gardeccia nella Val del Vajolet, valle parallela alla Val di Fassa (Trento) ma interdetta al traffico privato.
Per raggiungere il Rifugio ci sono alcune opzioni:
Raggiunto il Rifugio Gardeccia (1960 m) si prosegue sull'ampio sentiero CAI 546 che risale la valle del Vajolet in direzione nord. Il sentiero non presenta difficoltà nonostante la costante pendenza. Raggiungiamo in rapida successione i Rifugi Vajolet e Preuss (45' dal rifugio Gardeccia) e noi proseguiamo in costante salita sul sentiero CAI 584 che si mantiene sul versante sinistro dell'ampio vallone. Ci avviciniamo gradualmente a una forcella dove sorge nell'omonimo passo il Rifugio Passo Principe (2599 m -1h 30' dal Rifugio Gardeccia) con alla nostra destra l'imponente sagoma del Catinaccio d'Antermoia.
Partiti dal rifugio ci dirigiamo seguendo le indicazioni verso la bastionata rocciosa del Catinaccio d'Antermoia. Risaliamo un ripido canale tra rocce e detriti che percorre diagonalmente la montagna. Raggiungiamo un'esposta cengia che ci conduce a una ripida placca. Scendiamo una ripida scaletta per poi salire sul versante opposto un tratto di roccette attrezzate. In questo tratto è possibile guardare in basso il percorso affrontato in salita lungo la Valle del Vajolet.
Percorriamo ora un tratto di balzi attrezzati con funi che ci conduce al termine della ferrata sulla cresta nord del Catinaccio d'Antermoia. Davanti a noi vediamo la croce di vetta che dovremo raggiungere percorrendo un'aerea cresta non protetta. La cresta in alcuni tratti si restringe ma mai da diventare proibitiva. In breve si raggiunge la vetta (3002 m - 1h 30' dal Rifugio Passo Principe - 3h dal Rifugio Gardeccia).
Scendiamo sul versante opposto percorrendo la Ferrata Est che dalla vetta prosegue in direzione sud. Percorriamo una lunga cengia discendente assicurati da una fune fino a raggiungere un più ripido canalino con dritti a noi il Lago d'Antermoia, l'omonimo rifugio e più in alto la cresta del Molignon dove si sviluppa la Ferrata Laurenzi. Giungiamo a due scalette da discendere senza particolari difficoltà e percorriamo in discesa una serie di roccette e tratti diagonali che non presentano particolari difficoltà fino al termine delle attrezzature (1h dalla vetta - 2h 30' dal Rifugio Passo Principe - 4h totali).
Per il rientro abbiamo due alternative:
La Ferrata del Catinaccio d'Antermoia è la combinazione di due ferrate - la ovest e la est - che risalgono la vetta. Entrambi gli itinerari sono da considerarsi di modesta difficoltà sebbene si sviluppino in alta montagna e questo richiede le consuete precauzioni. Panorama incantevole dalla vetta.
Il tratto più difficile dell'escursione è probabilmente la cresta che collega il termine della ferrata ovest con la croce di vetta. Questo tratto è esposto e non protetto quindi richiede passo fermo. Sulla discesa sul versante est si deve prestare attenzione ad alcuni tratti che rischiano di essere bagnati.
Se si desidera rientrare dal Passo delle Scalette serve buon allenamento e piede fermo per il ripido tratto nei pressi del Passo delle Scalette.
La Ferrata al Catinaccio d'Antermoia è paesaggisticamente uno degli itinerari più belli nel Gruppo del Catinaccio e del Trentino Alto Adige.
Per la posizione centrale nel gruppo del Catinaccio, la Ferrata del Catinaccio d'Antermoia è spesso combinata con altri itinerari della zona. Come descritto nella discesa, si potrebbe valutare il Sentiero Attrezzato delle Scalette per rientrare al Gardeccia. Se si decidesse di pernottare al Rifugio Antermoia il giorno seguente si potrebbe percorrere l'esposta Ferrata Laurenzi oppure pernottando al Rifugio Tires si potrebbe percorrere la Ferrata Maximilian. Proseguendo verso le zona sud del Catinaccio, le opzioni non mancano con in ordine crescente di difficoltà la Ferrata Santner, la Ferrata Bepo del Medil e la Ferrata Roda di Vael e Masarè.
In una giornata differente, ci si potrebbe spostare verso il Passo di San Pellegrino per percorrere due vie: la Ferrata Bruno Federspiel e la Ferrata Bepi Zac.
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bionduz.beavis
14/07/2020 alle 14:14Ferrata che se non fosse per i 3000m che si raggiungono, potrebbe decisamente essere tra le facili. Vista pazzesca se la giornata è serena. Ultimi metri in cresta da fare con attenzione.
Luca Massignani
10/08/2019 alle 19:14Fatta con mio figlio alle prime armi il 16/07/2019. Escursione che mantiene tutte le promesse! Ambiente straordinario e di unica bellezza. Nessuna difficoltà insormontabile e quindi adatto ai neofiti, a patto che non si soffra di vertigini e si abbia piede fermo, specie sulla cresta sommitale. Attenzione al fondo molto sdrucciolevole.
Michele Nogara
10/08/2019 alle 17:13Buongiorno a tutti, ci sono stato quest’anno percorrendola dal rifugio Antermoia verso il Rifugio passo Principe. Bella ma non adatta a tutti! Il paesaggio comunque è decisamente stupendo!
Piccola nota dolente, secondo il mio modesto parere, è la scarsità di attrezzatura lungo il percorso: ci sono alcuni punti un po’ esposti senza le corde di sicurezza. La vetta in particolare si presenta molto esposta e in totale assenza di corde. Sarebbe opportuno fosse integrata con qualche attacco in più, oppure, probabilmente alzare sulle guide il relativo livello di difficoltà.
Grazie
saluti
Michele
tommy.pt76
23/04/2019 alle 19:53Bellissimo giro con viste spettacolari….bello e lungo
casarivanni2
13/01/2019 alle 09:58Percorsa il 07-07-2018 salendo dal versante est (dopo pernotto al rifugio Antermoia) e scendendo ad ovest. Siamo saliti con il sole alle spalle che ci ha illuminato e riscaldato per tutta la salita. Panorama dalla vetta da togliere il respiro. La cresta è da fare con calma e prudenza. La discesa verso il rifugio Principe, fatta con calma per alternarsi con chi saliva, è comunque bella e divertente.
Alessio Concas
17/03/2019 alle 15:56Ciao. Ho intenzione di fare la stessa ferrata in senso est-ovest ma trovo solo i tempi medi del senso ovest-est. Vorrei capire se ci sono differenze in termini di tempo e difficoltà, tenuto conto che la farei a metà giugno
Alessandro Iotti
17/03/2019 alle 17:48Ciao Alessio le tempistiche del percorso della ferrata salita e discesa non variano significativamente nei due versi. Facendola nel verso che suggerisci tu percorrerai il tratto di cresta sprotetta in discesa. Non è proibitiva ma probabilmente questo è il motivo per cui la maggior parte lo fa nel verso ovest-est. Ciao!
Alessio Concas
17/03/2019 alle 20:46Mille grazie!